Avviare revisione strutturale del voto all’estero: Stabile (Cgie) soddisfatto dell’approvazione del Consigliere Dussich

ROMA\ aise\ - Una “franchezza” nel confronto tra consiglieri che ha portato a “decisioni importanti e di grande rilievo politico”. La 47ma Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), conclusasi venerdì scorso, secondo Giuseppe Stabile, vice segretario per l’Europa e il Nord Africa del CGIE, si è soffermato sulla questione del voto all’estero.
L’Assemblea, secondo Stabile, “ha compiuto un passo politicamente qualificante approvando a maggioranza la mozione presentata dal Consigliere Dussich, che impegna formalmente il CGIE a sollecitare con urgenza il Parlamento e il Governo ad avviare una revisione organica e strutturale del sistema di voto all’estero”.
Secondo il vice segretario, “la mozione rappresenta un messaggio chiaro e forte alle istituzioni: le criticità sistematicamente riscontrate in numerose circoscrizioni consolari non possono più essere considerate episodi isolati, ma rivelano un impianto normativo e procedurale che necessita di interventi profondi e complessivi, finalizzati a garantire in modo effettivo i principi costituzionali di sicurezza, trasparenza, effettività e segretezza del voto”.
“Questo passaggio politico decisivo si distingue nettamente dai soli suggerimenti tecnici elaborati dalla III Commissione, focalizzati sulla messa in sicurezza del voto postale – ha proseguito Stabile -. Pur apprezzabili, tali indicazioni non esauriscono la portata della volontà espressa dall’Assemblea, che con la mozione approvata ha inteso scuotere l’interlocutore istituzionale affinché affronti con determinazione e visione d’insieme il nodo irrisolto del voto estero”.
“È consapevolezza comune che sia impossibile eliminare del tutto ogni rischio di irregolarità – ha spiegato infine Stabile - ciò non toglie però che è indispensabile intervenire per mitigare i fattori di vulnerabilità e rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema elettorale, a tutela della credibilità stessa della democrazia italiana nel mondo”.
Per queste ragioni, ha concluso il vice segretario per Europa e Nord Africa, la mozione approvata secondo lui “rappresenta non solo una presa d’atto consapevole delle criticità esistenti, ma anche un invito inequivocabile rivolto al Parlamento e al Governo perché avviino finalmente una fase di riforma strutturale del sistema di voto per gli italiani all’estero”. (aise)