L’italianità nel più italiano dei continenti: a Buenos Aires la Continentale America Latina del Cgie

ROMA\ aise\ - Mobilità giovanile, cittadinanza, diffusione della lingua e della cultura italiane, servizi consolari e turismo delle radici. Questi i temi al centro dei lavori della Commissione continentale America Latina del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero che, presieduta da Mariano Gazzola, si è riunita a Buenos Aires dal 23 al 25 ottobre scorsi.
La Commissione, riporta il Cgie, ha concentrato i propri lavori sulla necessità di avviare una politica di gestione dei flussi migratori che tenga conto del fenomeno peculiare della mobilità delle nuove generazioni di italiani e oriundi dell’area. Spesso infatti, per ragioni socio-economiche, i giovani lasciano i Paesi natii per recarsi presso Stati terzi poiché in Italia incontrano ostacoli allo loro integrazione. Secondo i consiglieri, dunque, è necessario superare queste criticità adottando misure come, ad esempio, il riconoscimento dei titoli di studio e professionali. Ciò consentirebbe al Paese di sanare il deficit demografico e conseguentemente la carenza di manodopera in determinati settori.
In agenda anche la situazione della diffusione della lingua e della cultura italiane nell’area: in merito, la Commissione ha segnalato le grosse difficoltà legate all’applicazione della circolare del MAECI n. 4. Si assiste infatti a una diminuzione delle richieste di contributo pubblico da parte degli enti gestori dei corsi e cala il numero di coloro che avendo presentato domanda ottengono il finanziamento. Secondo i consiglieri Cgie dell’America Latina è necessario che la Direzione generale del MAECI competente in materia (DG Diplomazia Pubblica) adotti un diverso criterio di distribuzione del corpo docente applicando un sistema che consenta di coinvolgere presso le scuole paritarie i tanti insegnanti italiani presenti sul territorio. Occorre anche garantire la presenza di un dirigente scolastico presso ogni sede consolare nella cui circoscrizione è presente una scuola paritaria.
La Commissione continentale ha anche ribadito che la formazione linguistica rivolta agli adulti italodiscendenti costituisce la nuova frontiera della promozione della lingua e della cultura italiana, nonché un elemento fondamentale per la creazione di una cittadinanza consapevole. In America Latina, infatti, essi rappresentano la maggior parte degli iscritti AIRE, ai quali non viene oggi destinata alcuna politica di formazione linguistica e culturale, fatta eccezione per i corsi organizzati dagli Istituti italiani di cultura e dal mondo associazionistico. È quanto mai necessario, quindi, incentivarla con un apposito programma di interventi ministeriali, scongiurando così l’impoverimento dell’italianità nelle nuove generazioni di oriundi.
In merito al dibattito pubblico sulla cittadinanza, la Commissione, a seguito di un’analisi delle proposte in materia, ha preso atto della necessità di aggiornare la normativa vigente in relazione alle specificità latinoamericane, auspicando un approfondito dibattito sul punto, segnalando in proposito che, per quanto riguarda gli italodiscendenti, si tratta del mero accertamento del possesso ininterrotto dello status civitatis per diritto di nascita.
Ogni intervento legislativo, dunque, dovrà riguardare esclusivamente i nascituri, altrimenti si andrà incontro a ulteriori contenziosi giudiziari. Per il futuro, si considera comunque auspicabile, ai fini del riconoscimento della cittadinanza, la conoscenza della lingua italiana, così come il rispetto dei principi costituzionali, che garantiscono l’uguaglianza di trattamento a prescindere dalle condizioni personali e sociali, indipendentemente dal luogo di nascita.
La Commissione ha anche manifestato preoccupazione per alcune disposizioni relative alle controversie giudiziarie per il riconoscimento della cittadinanza contenute dall’art. 106 della bozza di legge di Bilancio 2025 attualmente in discussione in Parlamento; in particolare, per il contributo unificato pari a 600 euro per ciascuna parte ricorrente, anche se la domanda è presentata congiuntamente nel medesimo procedimento. Secondo i consiglieri si tratta di un aspetto che, da un lato, configura una plutocratizzazione dell’accesso alla cittadinanza e, dall’altro, un accanimento per gli italodiscendenti residenti nel subcontinente che si vedono costretti a seguire il lunghissimo percorso amministrativo presso le sedi consolari.
Nel corso dei lavori, i Consiglieri d’area hanno espresso soddisfazione per l’accoglimento degli ordini del giorno presentati all’ultima plenaria del CGIE, che prevedono l’apertura di nuovi uffici consolari nell’area. Sul fronte dei servizi consolari, si registra complessivamente un miglioramento nell’erogazione dei servizi, sebbene permangano criticità riguardo alle pratiche di riconoscimento della cittadinanza per la cattiva abitudine di esigere documenti già in possesso dell’amministrazione, in mancata ottemperanza del DPR 445/2000. La Commissione ha ribadito la necessità di uniformare le procedure a livello Paese e di condividere le buone pratiche tra i diversi uffici consolari e chiesto di rendere più intuitive e sicure le piattaforme FastIt e Prenotami introducendo la cosiddetta “doppia identificazione”, allo scopo di scoraggiare il fenomeno dell’intermediazione.
Nonostante l’assunzione di nuovi contingenti di personale di ruolo, per la Commissione permane tuttavia l’incapacità sistemica di coprire le posizioni vacanti dell’organico consolare in un’area che registra un costante incremento di iscritti AIRE. Si impone quindi la necessità di prevedere un piano di incentivi specifici per incoraggiare la scelta dell’America Latina come sede di servizio.
Quanto agli organismi di rappresentanza, la Commissione ha condiviso l’esigenza di riformare la legge istitutiva del CGIE ed evidenziato in particolare che l’attuale meccanismo di distribuzione dei Consiglieri basato unicamente sugli iscritti AIRE potrebbe comportare nella prossima Consiliatura forti sperequazioni; sarebbe dunque opportuno considerare tra i criteri di assegnazione anche il numero di oriundi e la presenza di Com.It.Es. Nel merito, potrebbe costituire una soluzione il ripristino dell’accorpamento di due o più Paesi contigui.
La Commissione, infine, ha analizzato le iniziative intraprese dal MAECI nell’ambito del progetto Turismo delle radici, ritenuto validissimo ma che – ad avviso dei consiglieri – non ha raggiunto gli obiettivi prefissati. La Continentale, quindi, ha auspicato un maggiore coinvolgimento del mondo associazionistico in fase di formulazione delle proposte, della diffusione dei progetti e particolarmente della veicolazione dell’informazione.
Durante la tre giorni di lavori il dibattito è stato arricchito dai contributi del senatore Franco Tirelli, dell’ambasciatore in Argentina Fabrizio Lucentini, del direttore generale della DGIT del MAECI Luigi Maria Vignali, del videomessaggio della segretaria generale del CGIE Maria Chiara Prodi, del dirigente scolastico presso il Consolato generale di Buenos Aires Giampiero Finocchiaro, del coach sportivo Luca Benamo, dell’avvocato dell’ANFE Giuseppe Pinelli, di numerosi esponenti dei Comites di Argentina, Bolivia, Uruguay e Brasile e dei rappresentanti dei patronati italiani a Buenos Aires. (aise)