Via libera della Plenaria al nuovo Regolamento del Cgie

ROMA\ aise\ - Si sono aperti con la discussione e la votazione sulle riforme al Regolamento del Cgie i lavori della giornata odierna dell’Assemblea Plenaria, riunita a Roma nella Sala Conferenze Internazionali della Farnesina.
Dopo numerose riunioni e un lavoro che è stato definito da più parti “collegiale” e “intenso”, grazie anche alla collaborazione “virtuosa” ed “effettiva” con la rete dei Comites, la Commissione III del CGIE ha presentato questa mattina il documento con le proposte di modifica. Ad illustrarle il presidente Filippo Ciavaglia, il quale ha voluto sottolineare che il regolamento di per sé non è stato “stravolto nella sua impalcatura generale”; piuttosto la Commissione ha voluto “puntualizzare” alcuni aspetti ritenuti più importanti: dalla composizione numerica di Commissioni e Gruppi di lavoro all’uso di uno strumento mediatico ormai in uso, la videoconferenza e le votazioni online, e da ufficializzare sino ad una più precisa definizione degli incarichi all’interno della struttura del Cgie.
A sviluppare un primo acceso dibattito tra i consiglieri è stata la modifica all’art.2 per il quale è stata prevista l’introduzione di un nuovo comma per stabilire che in assenza del segretario generale, la plenaria sia presieduta dal vice segretario generale “più anziano di età”. Una scelta quest’ultima che non ha trovato tutti d’accordo, ma che, come ha spiegato Silvana Mangione, risponde a un “criterio assoluto”, che non sia “legato a variabili che possono cambiare in ogni momento”. E che sarebbe “temporanea”, ha precisato Walter Petruzziello, anche lui membro della Commissione.
Anche per Giangi Cretti “l’anzianità fa testo” ma si potrebbe eleggere un segretario generale “vicario”, dando in tal modo “valore” all’assemblea. Una proposta che ha trovato l’appoggio di Mariano Gazzola, come pure di Francesco Papandrea per il quale però quello dell’anzianità resta un criterio di “buon senso”. Per Giuseppe Stabile bisogna “rispettare” il lavoro svolto dalla Commissione per non “delegittimarla”, tenendo presente che il Cgie deve essere un organismo “snello”. Gianluca Lodetti ha suggerito di inserire i concetti di “temporaneità” dell’assenza e “discrezionalità” della scelta da parte del segretario generale accanto e prima ancora di quello dell’anzianità. Alla fine però la Commissione ha chiesto l’approvazione dell’articolo così come presentato e l’assemblea ha approvato a maggioranza, sollevando alcune rimostranze per il metodo della votazione.
Si è proseguito senza intoppi sino al comma 2 art. 4, che ha modificato il numero minimo dei componenti delle Commissioni tematiche dagli attuali 8 a 6, salvo poi a fine discussione scoprire che già ora i membri previsti sono 6. Nel frattempo però la discussione si è scaldata, anche perché già vi sono alcune Commissioni composte da soli 5 consiglieri.
A fugare i timori di decadenza in caso di un numero insufficiente di membri è stato Toni Ricciardi: “esiste la vacatio”, ha ricordato, e “una Commissione istituita per legge può essere abolita solo con una votazione”, quella dell’assemblea su proposta del CdP. Anche Silvana Mangione ha rammentato che la Legge istitutiva all’art.9 comma 4 attribuisce al CdP una serie di doveri, tra cui quello di assicurare “lo svolgimento regolare” dei lavori e “il coordinamento delle attività delle Commissioni”, garantendo che rimangano in vita. Di fronte a quella che Mangione ha definito “brutta abitudine” di passare da una Commissione all’altra, comunque il CdP per legge ha “l’onere e il compito di coordinare le attività delle Commissioni” e di rispondere agli spostamenti “nella economia della costruzione del quadro delle presenze”. Ciò vuol dire che se si scende a 5 membri “è possibile esortare l’assemblea plenaria ad avere senso delle responsabilità e riempire quel posto vuoto o si autorizza il CdP ad autorizzare l’eccezione”. Mariano Gazzola ha in qualche modo azzerato la discussione, ricordando a tutti i colleghi, non senza polemica, che questa modifica è di fatto inutile perché i membri previsti per ogni Commissione sono già 6.
Quanto alle Commissioni Continentali sono state oggetto dell’inserimento di un intero nuovo articolo, il 4bis, che regolamenta le loro convocazioni è che è stato approvato all’unanimità.
Così anche le modifiche agli altri articoli del Regolamento, che infine è stato approvato dall’Assemblea nella sua interezza. (r.aronica\aise)