“Doing business with the United Arab Emirates”: il webinar di Intesa Sanpaolo con le Ambasciate a Roma e Abu Dhabi

MILANO\ aise\ - “Doing business with the United Arab Emirates” è il titolo e l’obiettivo del seminario digitale dedicato alle PMI italiane realizzato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con l’Ambasciata italiana ad Abu Dhabi e quella degli Emirati a Roma. L’iniziativa rientra nel progetto di Intesa Sanpaolo per sostenere export e investimenti delle PMI grazie al programma “Il tuo futuro è la nostra impresa”, che mette a disposizione 120 miliardi fino al 2026 per progettualità in diversi ambiti tra cui lo sviluppo sui mercati esteri.
Ad aprire i lavori sono stati Abdulla Ali AlSubousi, Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, e Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo.
Gregorio De Felice, Chief Economist e Responsabile Research Department Intesa Sanpaolo, ha illustrato il contesto economico globale e quello peculiare degli Emirati Arabi. Gli interventi tecnici sono stati affidati ad Angela Di Maria, Addetta finanziaria della Banca d’Italia presso l’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi, Sara Almheiri, Responsabile Sezione Affari economici dell’Ambasciata degli EAU a Roma, Anna Roscio, Executive Director Sales&Marketing Imprese Intesa Sanpaolo, e Giovanni Bozzetti, Presidente EFG Consulting.
L’iniziativa è stata promossa nell’ampio progetto di Intesa Sanpaolo volto a supportare l’export e gli investimenti delle PMI italiane, in particolare per quelle dei settori di maggiore interesse per il mercato emiratino: food and beverage, agritech, fashion, mechanincs and electrical engineering, technology, furniture, pharma-healthcare.
Secondo quanto emerge dall’analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, gli scambi commerciali dell’Italia con gli EAU nel 2023 hanno raggiunto 8,8 miliardi di euro, in aumento del 9,5% a/a. Nel primo semestre 2024 l’interscambio è stato di 4,9 miliardi di euro (+25,8% anno su anno). Nella prima parte di quest’anno l’export ha segnato una variazione positiva del 21,8%. I principali settori delle importazioni italiane sono costituiti da metalli, soprattutto preziosi oltre all’alluminio, prodotti petroliferi raffinati, greggio, indumenti esterni e calzature, prodotti di gioielleria e oreficeria. Le esportazioni dirette negli EAU vedono nei prodotti di gioielleria e oreficeria, la voce più rilevante, seguiti da macchinari meccanici, calzature e articoli di pelletteria, apparecchi elettrici e autoveicoli.
Oltre al settore petrolifero, gli EAU si stanno orientando a incentivare produzioni ad elevato contenuto tecnologico, che ne caratterizzeranno sempre più il commercio, oltre che la struttura economica del paese. Sono presenti circa quaranta zone speciali che beneficiano di agevolazioni fiscali, amministrative e logistiche. I settori che maggiormente sono incentivati dalle Autorità governative sono quelli della manifattura, in particolare l’alimentare e le tecnologie agricole, la metallurgia, la chimica, i veicoli ed i macchinari ad elevato contenuto tecnologico, l’aerospaziale, la farmaceutica e biotecnologie. Tra i servizi, il commercio e l’e-commerce, l’educazione e la ricerca scientifica, il turismo ed i servizi sanitari.
Lo stock di investimenti diretti esteri negli EAU al 2023 era di 225 miliardi di dollari, mentre l’ammontare degli investimenti emiratini nel mondo era di 262 miliardi di dollari.
Gli investimenti diretti esteri italiani in EAU erano pari a 11,6 miliardi di euro. Sono presenti nel Paese, secondo il Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale italiano, oltre 600 aziende italiane. (aise)