Mediterranean & Africa Poultry Forum: l’avicoltura si incontra al Rimini Expo Centre
RIMINI\ aise\ - Africa & Mediterranean Poultry Forum and B2B è l’appuntamento internazionale dedicato all’avicoltura che si terrà dall’8 al 10 maggio al Rimini Expo Centre, in contemporanea con Macfrut, la fiera internazionale della filiera ortofrutticola.
Promosso da Fieravicola in collaborazione con Assoavi e Unaitalia, il Poultry Forum edizione 2024 prevede 3 giorni di incontri e convegni con l’obiettivo di analizzare il settore alle prese con scenari in continua evoluzione. Caratterizzato da uno specifico focus internazionale sull’Africa e il Mediterraneo, l’appuntamento si conferma inoltre come un’importante occasione di dialogo con le istituzioni e gli stakeholder, rafforzando così in modo sistematico il networking con l’intera filiera.
“Il Poultry Forum è un appuntamento internazionale che si organizza negli anni in cui non si tiene Fieravicola, fiera biennale, e consente di mantenere un contatto continuativo con il settore e con le istituzioni”, dichiara il presidente di Fieravicola Renzo Piraccini. “Quest’anno avremo anche un focus internazionale specifico con la presenza di numerosi buyer dei paesi africani e del Mediterraneo, interessati alle tecnologie, alla genetica e ai prodotti veterinari italiani. Per gli operatori esteri di questi Paesi verranno organizzati incontri business e un convegno”.
Nelle tre giornate si affronteranno le tematiche più significative con cui si sta confrontando l’avicoltura italiana, un settore totalmente autosufficiente, caratterizzato da una filiera integrata, alle prese con sfide sul fronte dell’innovazione, della normativa e della sostenibilità come sottolineano i direttori delle due associazioni partner della manifestazione.
“Il Poultry Forum si conferma per il settore avicolo italiano come importante momento di approfondimento e condivisione con gli operatori e gli stakeholder di riferimento”, annota Lara Sanfrancesco, direttore di Unaitalia. “Rifletteremo insieme sulla situazione e sulle prospettive del mercato, sulle sfide più importanti all’orizzonte sul fronte dell’innovazione e della regolamentazione di settore, oltre che sui possibili sbocchi nell’area mediterranea. Le nostre filiere sono pronte a confrontarsi con esperti e istituzioni per confermare il proprio ruolo centrale nel sistema agroalimentare italiano, con l’impegno nel continuare a investire in sostenibilità e a fornire ai consumatori carni bianche e uova di alta qualità, indispensabili per una dieta nutriente, equilibrata e accessibile”.
“Tra gli obiettivi principali della manifestazione non c’è solo quello di presentare le eccellenze del settore, dando un adeguato spazio anche agli incontri specializzati e ai convegni delle più importanti società e associazioni scientifiche - sottolinea Stefano Gagliardi, coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Fieravicola e direttore di Assoavi – ma anche quello di aprire un ponte sull’Africa e sul Mediterraneo. D’altronde l’avicoltura italiana ha lavorato moltissimo negli ultimi anni per affrontare le sfide della sostenibilità e del benessere animale, e oggi è in grado di offrire al consumatore prodotti diversi sulla base della differenziazione dei sistemi produttivi e delle linee di allevamento. Ma il concetto di sostenibilità non va declinato solo dal punto di vista del rispetto ambientale o etico: occorre considerare anche l’aspetto economico e sociale”.
IL PROGRAMMA
Le sfide della filiera avicola italiana saranno al centro della prima giornata (8 maggio ore 15.00). Fabio del Bravo di Ismea presenterà lo studio che indaga le prospettive del settore, i fattori di instabilità e la competitività sui mercati. Ne parleranno Gian Luca Bagnara, presidente di Assoavi, Antonio Forlini presidente di Unaitalia, Domenico Brisigotti, Direttore Generale Coop Italia Generale e Damiano Li Vecchi, Direttore generale del MASAF Politiche internazionali e dell’UE.
Giovedì 9 maggio una prima sessione convegnistica approfondirà il ruolo della tecnologia e dell’innovazione, fattori chiave per affrontare le sfide in atto in termini di benessere animale e sicurezza (ore 9.00). Tra le tematiche le prospettive del sessaggio in ovo, le vaccinazioni e il problema delle assicurazioni. Nella prima parte sono previsti interventi di alcune imprese del settore, seguiranno i contributi di Camillo Zaccarini Bonelli, Direttore della Direzione Strumenti per la gestione del rischio ISMEA, Ugo Della Marta, Direttore Generale Igiene e sicurezza alimenti, Luigi Polizzi, Direttore Generale Masaf, Romano Marabelli, Advisor della Direzione Generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità Animale (WOAH).
La seconda parte della giornata vede protagoniste le tematiche internazionali con un focus specifico sullo sviluppo del settore avicolo in Africa, con approfondimenti sul settore in Egitto, in Tunisia e in Senegal.
Tra gli interventi quello di Maurizio Forte, Dirigente ICE Agenzia, e di Antonio Montanari, Vice Presidente Confindustria Assafrica & Mediterraneo, presidente Gruppo Martini.
Il terzo giorno, venerdì 10 maggio, sarà dedicato alla convegnistica focalizzata su aspetti più propriamente tecnico-scientifici con focus sull’avicunicoltura italiana con esperti da tutto il mondo in collaborazione con le associazioni scientifiche di settore WPSA (World's Poultry Science Association), SIPA (Società italiana di Patologia Aviaria) e ASIC (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura). In questa sessione è previsto un aggiornamento sugli sviluppi del progetto europeo Broilernet a cura di Unaitalia.
IL SETTORE AVICOLO ITALIANO
Il settore avicolo italiano è l’unico autosufficiente nella zootecnia italiana (al 100,8% per le carni avicole nel 2022, oggi in risalita) ed è caratterizzato da una filiera totalmente integrata; nel dettaglio, in Italia, nel 2022, è stato prodotto il 99,6% delle carni di pollo consumate e il 107,1% delle carni di tacchino. Complessivamente, il settore vale circa 7,35 miliardi di euro (5.350 milioni per le carni e 2.000 milioni per le uova). La versatilità nelle preparazioni, l’alto contenuto proteico, assenza di limiti religiosi e la democraticità da un punto di vista socioeconomico, sono gli aspetti che rendono le carni avicole le preferite dagli italiani, con un consumo medio pro-capite che ha superato i 20,5 kg.
Sul fronte uova - l’Italia è il quarto produttore europeo di uova - il consumo pro-capite si attesta (dato 2022) sulle 227 uova l’anno. Si tratta della fonte proteica più nobile disponibile sul mercato e ad alto valore biologico, ricca di nutrienti che apportano benefici per la salute, tra l’altro ad un costo estremamente contenuto. (aise)