A Lione la commemorazione dei caduti italiani in Francia durante la Grande Guerra

LIONE\ aise\ - L’associazione DACI (Discendenti degli ex-Combattenti Italiani) ha partecipato, sotto gli auspici del Consolato Generale d’Italia a Lione, alle commemorazioni del 4 novembre (spostate al 9 novembre) dedicate ai caduti italiani in Francia durante la Grande Guerra, che si sono tenute a Lione.
Numerose le bandiere italiane e francesi unite nel ricordo del sangue dei soldati.
La DACI non ha dunque voluto dimenticare l'occasione. Diverse le autorità che hanno spiegato il perché della presenza di queste tombe, così lontane dal fronte: erano soldati della seconda armata, 130.000 uomini, del Generale Albricci, chiamati in Francia per ricambiare l’aiuto delle truppe francesi venute a sostegno degli italiani verso il Monte Grappa dopo il disastro di Caporetto.
I morti di Lione e Chambéry erano soldati feriti sulla Marna, a 500km al nord-est di Lione, per essere più precisi nei dintorni di Bligny, un paesino di 100 anime, ma con cimitero italiano di 4000 caduti.
Su queste colline, dove si produce lo champagne, in un solo giorno morirono 9000 italiani. Era il 15 luglio 1918, "una data da non dimenticare", spiega Danilo Vezzio, Presidente della DACI.
"I nostri alfieri portano il cappello dei loro nonni, alpini, bersaglieri. Questi nonni avevano salvato la "ghirba", ma sofferto l’inferno nelle trincee o della prigionia", ha aggiunto Vezzio.
Durante la cerimonia, l'apice dell’emozione è stata quando si sono ricordate le figure prima di un alfiere che si chiamava Loreto Venditti, che si trova al Sacrario militare di Pocol-Cortina d’Ampezzo, poi quella del suo amico Vincenzo Tersigni, sepolto a Lione. Entrambi erano di Sora-Frosinone. Infine quella di Giuseppe Oioli, con sua figlia presente nel pubblico.
"Rammentare questi nomi, questi fatti, fanno meglio capire la necessità di conservare la Memoria, coltivare l’Unità d’Italia, ed il valore delle Forze Armate - ha concluso Vezzio -. A Lione la DACI segue fedelmente l’esempio del presidente Mattarella per rispettare i caduti, le Forze Armate e l’Unità d’Italia, lo faremo ancora". (aise)