Il nuovo numero del “Messaggero di sant’Antonio” per l’estero di novembre
PADOVA\ aise\ - L’emigrazione italiana diventa letteratura nordamericana nel “Messaggero di sant’Antonio” per l’estero di novembre che dà spazio anche ai batteri antibiotico-resistenti sfida sanitaria del futuro, ad una intervista al regista australiano Peter Weir, Leone d’oro alla carriera a Venezia 81, ad una vetraia veneziana ad Andorra, ad un musicista toscano in Groenlandia, e ai pensionati in Thailandia.
Per molti decenni si è scritto e ragionato, anche da parte di autorevoli critici, sulla letteratura italiana prodotta fuori dall’Italia come di una letteratura “altra”, di genere minore. Possiamo ancora considerarla così? E non sarebbe il caso di declinarla nell’alveo di un’unica “letteratura italiana” anche se espressa da autori di discendenza italiana che vivono in tutto il mondo? È questo il tema di copertina del nuovo numero che al suo interno ospita il servizio “I fiori del bene” di Alessandro Bettero. In occasione della pubblicazione di una coraggiosa antologia dal titolo “E c’erano gerani rossi dappertutto” (Radici Edizioni - Collana Strade dorate), che raccoglie racconti, saggi e riflessioni di autrici della diaspora italiana in Nord America, il giornalista ne discute con Valentina Di Cesare, curatrice del volume insieme a Michela Valmori.
Nel 2050 potrebbero esserci 10 milioni di decessi nel mondo per infezioni provocate da batteri antibiotico-resistenti. Il dossier “I killer silenziosi”, sempre di Bettero, racconta quali sono i batteri più insidiosi presenti nel nostro organismo, ma anche in ospedali e case di riposo, quali sono le misure di igiene e prevenzione, quali i diritti dei malati. Dalla Cina arriva un dato preoccupante: “In dieci città cinesi, una media del 37,8% di Klebsiella pneumoniae rilevata, è risultata del tipo più virulento” (fonte: Ministero italiano della Salute), con il tasso più alto in assoluto a Wuhan 73,9%, la stessa città da cui si è diffuso il virus della Sars-CoV-2.
Nelle pagine di cultura, con “Il mio attimo fuggente”, Michela Manente intervista il regista australiano 80enne Peter Weir, che a settembre ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera all’81° Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Autore di pellicole che sono pietre miliari, come L’attimo fuggente, Witness – Il testimone, The Truman Show, svela aneddoti e curiosità di una vita dedicata al cinema indagando sui lati oscuri della natura umana e sul mistero che si cela dietro le cose.
Generoso D'Agnese porta i lettori ad Andorra per conoscere la veneziana Paola Cappato, cresciuta con la passione per il vetro artistico, che ha iniziato il suo percorso professionale come decoratrice di oggetti in vetro e di vetrate. Dal 1999 in Spagna, ha dato corpo al proprio talento, aprendo una ditta. Dopo la crisi del 2010 si è reinventata realizzando vetri per il settore nautico, per poi tornare al suo amore iniziale, una volta trasferitasi ad Andorra.
“Silver, un toscano nel Grande Nord” di Laura Napoletano racconta la storia di Silverio Scivoli, musicista e fondatore di un duo pop con l’amico batterista Paolo Perini, che per tre anni si è esibito in Groenlandia come “Duo Silver” ottenendo un enorme successo. Sono trascorsi quasi 45 anni da quel 2 gennaio 1980, ma per Silver, originario di Marina di Carrara (Massa-Carrara), sembra ancora dietro l’angolo. E l’emozione attanaglia forte questo italiano che ha saputo lasciarsi alle spalle una carriera artistica di grande livello per immergersi nella fredda terra dei Kalaallit, l’area meno densamente popolata della Terra.
Dal freddo della Groenlandia al caldo della Thailandia. È qui che vive Antonio Mammato, 74 anni originario di Maiori, perla della Costiera amalfitana, ingegnere civile in pensione, da 11 anni in Thailandia. Nel periodo invernale vive a Phuket, la città capitale dell’omonima provincia, che ha scelto come casa. Ma d’estate torna spesso in Italia, dai figli e dai nipoti. A intervistarlo Nicola Nicoletti in “Da Amalfi a Phuket”. (aise)