Immaginare la connessione tra i lucani nel mondo partendo dalle radici - di Luigi Scaglione

POTENZA\ aise\ - Andare oltre la formulazione dei progetti statici sul turismo delle radici ed immaginare la connessione dei territori proprio con questo rinnovato patto e nuovi gemellaggi tra comunità simili come opportunamente anche l’Apt Basilicata sta promuovendo e ci auguriamo anche Matera Capitale della Cultura Mediterranea 2026, faccia nell’immediato futuro per dare una nuova speranza di vita dei nostri territori.
“Nel raccontare le storie dei Lucani in Italia e nel Mondo, emerge una reale volontà di rafforzare e mantenere sempre vivo quel filo di comunità che si incontrano e che nel loro equilibrio raggiunto da anni sui luoghi di emigrazione, inseriscono sempre più quella voglia di ritornare nella terra lucana.
Ritornare magari non per restare ma per accertarsi che esiste ancora una voglia di lucanità che a livello istituzionale bisogna incentivare e motivare.
Ben vengano dunque gli sforzi che le stesse associazioni, circoli culturali, federazioni, movimenti associativi, oltre i confini del rapporto istituzionale, stanno producendo con l’obiettivo di garantire continuità all’esistenza della Regione Basilicata intesa come territorio.
Da questi obiettivi, sono partiti i progetti che abbiamo sostenuto e sosteniamo come Centro Studi e come CIM Basilicata, per connettere i territori con i gemellaggi tra città e paesi dove vivono comunità di lucani, favorendone appunto il rientro e la scoperta di territori di origine, di cui hanno solo sentito parlarne e proteggere la mobilità.
In questo, il cammino comune intrapreso dalla Città di Potenza con i corrispettivi cittadini di Denver e di New York, da quelli di Muro Lucano e dell’Associazione Arti Vista con Karlsfeld, di Lauria con Santos Dumont e di Trecchina con Jaquiè e le recenti manifestazioni culturali dell’Associazioni dei Lucani a Genova e della Associazione Culturale Nemus Olim di Nemoli a Roma, rappresentano la punta di un iceberg capace di dare nuova linfa proprio al sistema lucano di promozione del territorio nei suoi diversi aspetti che deve essere incentivato e motivato.
A Genova, parlando dell’emigrazione vista con gli occhi di un bambino, quelli del Presidente Mauro De Salvo originario di Tursi, è stato svelato un mondo fatto di integrazione dapprima negata in quel territorio, sul finire degli anni 60 e poi consolidata con la partecipazione attiva alla vita sociale e comunitaria, testimoniata dalle presenze istituzionali al partecipato evento in terra ligure.
Ed oggi, il fermento di fatto di accoglienza, con qualche diffidenza, di chi arriva da oltre mare, vede in primo piano proprio l’impegno dei nostri amici lucani nei luoghi e nelle sedi messe loro a disposizione dai governi comunali locali.
Lo stesso fermento registrato a Roma nello scorso fine settimana al Teatro Tordinona, con la rappresentazione teatrale “Un cappello pieno di conchiglie…radici e amore” voluta da Celeste Pansardi e Rocco Ditella, che ricorda il nostro essere migranti con le storie al femminile (Rosita Melo da Rionero in Vulture in Sudamerica, Maria Barbella da Ferrandina a New York, delle sorelle Isabella e Giuseppa da Armento) che hanno segnato l’emigrazione lucana.
Un monito ed un insegnamento che la compagnia teatrale vuole mostrare al pubblico ed ai nostri Lucani nel Mondo per farsi conoscere e riconoscere.
Andare oltre dunque la formulazione dei progetti statici sul turismo delle radici ed immaginare la connessione dei territori proprio con questo rinnovato patto e nuovi gemellaggi tra comunità simili come opportunamente anche l’Apt Basilicata sta promuovendo e ci auguriamo anche Matera Capitale della Cultura Mediterranea 2026, faccia nell’immediato futuro per dare una nuova speranza di vita dei nostri territori.” (Luigi Scaglione*\aise)
*Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo – CIM Basilicata