La Festa dei Bellunesi nel Mondo a Limana tra memoria, identità e futuro

BELLUNO\ aise\ - Limana ha ospitato ieri, 3 agosto, l’edizione 2025 della Festa dei Bellunesi nel Mondo, un evento che unisce memoria storica, identità territoriale e comunità. La manifestazione è stata promossa dall’Associazione Bellunesi nel Mondo (Abm) in collaborazione con la Famiglia Ex Emigranti “Sinistra Piave”, la Pro Loco di Limana e il patrocinio del Comune di Limana. L’intera giornata si è svolta all’insegna della riflessione sul fenomeno dell’emigrazione bellunese, ancora oggi attuale, e del riconoscimento verso coloro che hanno contribuito alla crescita del territorio pur vivendo lontano.
La giornata è iniziata con un corteo commemorativo partito dal parco “Limanesi nel mondo”. Vi hanno preso parte i gonfaloni dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, del Comune di Belluno, delle Famiglie Ex Emigranti e delle delegazioni estere, affiancati dagli alpini. Il corteo si è diretto verso la chiesa parrocchiale di Limana, dove è stata celebrata la Santa Messa da don Mario Doriguzzi.
Nell’omelia, don Mario ha richiamato il ruolo fondamentale dell’Abm nel preservare il legame tra le comunità bellunesi e i loro emigranti, sottolineando come il fenomeno migratorio sia tutt’altro che superato. “Anche oggi – ha detto – molti giovani lasciano la nostra terra. L’Associazione è un ponte tra generazioni e continenti”. Durante la cerimonia è stato anche celebrato il battesimo di una bambina, gesto che ha assunto un forte valore simbolico di speranza e continuità per il tessuto sociale bellunese.
Dopo la funzione religiosa, il corteo si è spostato presso il Municipio di Limana per due momenti istituzionali significativi. In primo luogo, è stata inaugurata una mostra documentaria dedicata ai gemellaggi e patti di amicizia che coinvolgono il territorio Bellunese, testimonianza della rete di relazioni costruita nel tempo con le comunità di emigranti. L’esposizione resterà aperta al pubblico nella sala del piano terra fino alla fine di agosto.
Ma il momento più sentito è stato lo scoprimento della targa della “Sala Renato De Fanti”, situata al primo piano del municipio. La sala è stata intitolata allo storico sindaco di Limana, che ha guidato l’amministrazione comunale per oltre venticinque anni. La targa, benedetta da don Mario Doriguzzi, recita: “Sala Renato De Fanti. Per 25 anni Sindaco di Limana”.
Durante la cerimonia di intitolazione, moderata dal giornalista Dino Bridda, direttore responsabile della rivista Bellunesi nel Mondo, si sono succeduti numerosi interventi istituzionali.
Il sindaco di Limana, Michele Talo, ha ricordato De Fanti come figura centrale nella trasformazione del paese: “È stato un maestro e un amministratore lungimirante. Ha saputo cogliere le sfide del suo tempo, trasformando Limana da realtà agricola in un centro industriale capace di offrire lavoro e benessere. Dedicargli questa sala è un atto dovuto, ma anche un invito alle nuove generazioni a ispirarsi al suo esempio”.
Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, ha definito De Fanti “un sindaco con la S maiuscola”, mentre Gianpaolo Bottacin, assessore della Regione Veneto, ha ricordato come “con umiltà e determinazione, come quella dei nostri emigranti, De Fanti ha rappresentato un modello di buona amministrazione, capace di guardare oltre l’ordinario”.
Il senatore Luca De Carlo ha sottolineato il significato concreto dell’intitolazione: “Una sala pubblica è un luogo vivo, attraversato ogni giorno da cittadini e amministratori. È il modo più efficace per mantenere viva la memoria di chi ha saputo servire la comunità con competenza e visione”.
Oscar De Bona, presidente dell'Associazione Bellunesi nel Mondo, ha invece ricordato la figura di De Fanti nella veste di dirigente dell'Associazione Bellunesi nel Mondo: “Fu uno dei primi, negli anni Settanta, a incontrare le nostre comunità all'estero”.
Sono intervenuti anche Vincenzo Losso, che ha tracciato un profilo storico-politico di De Fanti, e Francesco Bortoli, direttore generale di Lattebusche, che ha ricordato il lato umano dell’ex sindaco, sottolineandone la capacità di confronto anche in caso di visioni differenti.
La giornata si è conclusa infine con il tradizionale pranzo sociale sotto il capannone della Pro Loco, momento conviviale che ha visto la partecipazione di oltre duecento persone, tra emigranti, ex emigranti, cittadini e autorità. Un’occasione per rinsaldare i legami, condividere storie e testimonianze, e rendere omaggio all’identità bellunese che resiste al tempo e alle distanze geografiche.
Un applauso collettivo è stato riservato a Renato De Fanti e a tutti i volontari che hanno contribuito alla riuscita dell’evento, confermando il valore della partecipazione civica e della memoria condivisa. (aise)