80 anni fa la liberazione di Roma da parte della Quinta Armata USA: We the Italians intervista Giulia Ghia

ROMA\ aise\ - "Uno dei tanti pregi di guidare We the Italians è quello di conoscere e collaborare con persone davvero straordinarie, che anche qui in Italia contribuiscono a migliorare e mantenere saldo il rapporto di amicizia tra Italia e Stati Uniti. Una di queste meravigliose persone è Giulia Ghia. Io la chiamo Ministro, perché essere Assessore alla Cultura del I Municipio di Roma equivale ad essere responsabile di un patrimonio culturale che probabilmente in Europa è inferiore solo a Francia e Spagna, e forse nemmeno a questi due Paesi. Sono molto grato a Giulia Ghia per tutto quello che fa, e in particolare per rappresentare la città di Roma oggi che ricordiamo l’ottantesimo anniversario della liberazione di Roma da parte della Quinta Armata americana". Inizia così l'intervista che Umberto Mucci, fondatore e direttore del portale bilingue "We the Italians", ha realizzato a Giulia Ghia, Assessore alla Cultura del I Municipio di Roma.
"D. Cara Giulia, la prima domanda che ti faccio riguarda te e la tua famiglia, che mi sembra sia interessata ai rapporti tra Italia e Stati Uniti almeno quanto te... è bello conoscere persone che condividono come me questo grande amore per i due Paesi migliori del mondo (parere personale…)
R. Il legame con Gli Stati Uniti e di lunga data. Un antenato della famiglia di mia mamma viveva a San Francisco, si è trasferito verso la fine dell'Ottocento ed esiste ancora la villa dove lui viveva. Inoltre ho un ricordo molto vivo di una meravigliosa zia sudamericana, zia Elita, un'artista nel vero senso della parola che quando veniva a trovarci in Italia mi incantava con i suoi racconti di questo meraviglioso Paese. Poi numerosi viaggi fatti con i miei genitori e le mie sorelle sin da quando eravamo piccole.
Finché ad un certo punto arrivò la nomina di mio padre a rappresentare l'Italia in una delle commissioni dell'Uncitral alle Nazioni Unite. E così più di una volta all'anno abbiamo cominciato a frequentare e a conoscere la città di New York. Oggi ho una sorella che vive a San Diego da circa 17 anni e lavora come ricercatrice per il Cancer Institute dell'università di San Diego e non credo che tornerà presto in Italia si è anche sposata lì! Io stessa ho sposato un antropologo sociale che ha scritto una tesi di Phd sui Nativi Americani e ora è professore e anche Assistant Dean for Student Academic Affairs alla John Cabot University di Roma.
La frequentazione con questa città mi ha permesso di sviluppare parte della mia carriera in questo paese e posso tranquillamente affermare che ancora oggi se hai un'idea valida in cui credi in questo paese potrai realizzarla. Il know how di essere italiana è un valore aggiunto priceless e negli USA lo comprendi molto bene perché sei fuori dall’Italia.
D. Tra i tuoi meriti c’è anche quello di aver aiutato We the Italians a celebrare e ringraziare gli Stati Uniti per gli 80 anni dalla liberazione di Roma da parte della Quinta Armata dell’esercito americano. Noi di We the Italians siamo lieti di aver dato il nostro contributo… In rappresentanza della città di Roma, cosa ti senti di dire a questo proposito agli amici (italoamericani e non) che ci leggono?
R. Non potevamo non celebrare questo importantissimo appuntamento, perché senza gli americani non ci sarebbe stata più un'Italia. Io sono figlia di una generazione che è nata durante la Seconda guerra mondiale e che ha ancora vivi i ricordi di quello che è accaduto. Mio nonno è stato un generale dell'esercito italiano e finché è vissuto mi ha raccontato di quel momento. L'America ci ha aiutati, quella stessa America dove erano emigrati tantissimi italiani. Siamo due paesi indissolubilmente legati dalla storia.
Di quel 4 giugno di 80 anni fa negli archivi fotografici del Comune di Roma ci sono delle immagini meravigliose la maggior parte delle quali sono inedite magari con questa occasione sarà il caso di mettere insieme una bella pubblicazione che possa aiutare le nostre giovani generazioni a ricordare le origini del forte legame fra questi due Stati".
L'intervista integrale è disponibile a questo link. (aise)