Agordo: doppia lezione sull’emigrazione bellunese all'Università degli Adulti e Anziani
BELLUNO\ aise\ - La sala "Don Tamis" di Agordo, comune in provincia di Belluno, al gran completo per le due lezioni di ieri, martedì 8 ottobre, dell'Università degli Adulti e Anziani, dedicate a un tema cruciale per la storia locale: l'emigrazione bellunese. A introdurre la tematica Loris Santomaso. I relatori, Marco Crepaz, direttore dell’associazione Bellunesi nel Mondo, ed Egidio Pasuch, giornalista e autore del libro "I neri fantasmi di Marcinelle", hanno offerto ai presenti un viaggio nella memoria collettiva, ricco di dati, testimonianze e riflessioni.
Marco Crepaz ha delineato un percorso sull'evoluzione dell'emigrazione bellunese, partendo dalla fine dell'Ottocento fino ai giorni nostri. Il suo intervento, supportato da statistiche aggiornate dell'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) e da filmati tematici, ha evidenziato come l'emigrazione sia cambiata nel corso dei decenni, pur rimanendo una costante nella vita di molte famiglie del territorio. I dati Aire presentati hanno riguardato nello specifico diversi Comuni dell’Agordino, la provincia di Belluno e la Regione Veneto, illustrando l’ampiezza e la diffusione del fenomeno migratorio anche in epoca contemporanea.
Il secondo intervento, affidato a Egidio Pasuch, ha invece concentrato l'attenzione su un capitolo particolarmente doloroso della storia dell’emigrazione bellunese: quella verso le miniere del Belgio. In particolare, Pasuch ha narrato le vicende degli emigranti di Belluno che, tra il dopoguerra e gli anni Cinquanta, hanno cercato fortuna nelle miniere belghe, spesso a costo di sacrifici estremi. Il suo libro, "I neri fantasmi di Marcinelle", non si limita a raccontare la tragedia di Marcinelle, in cui persero la vita numerosi minatori italiani, molti dei quali provenienti dalla provincia di Belluno, ma documenta anche altre sciagure avvenute nelle miniere del Belgio, sottolineando la pericolosità delle condizioni di lavoro in cui si trovavano gli emigranti.
A sorpresa, durante l’incontro è stato proiettato un video saluto di Silvia Del Din, ricercatrice agordina residente in Inghilterra, che ha voluto partecipare simbolicamente all’evento, evidenziando il forte legame che gli emigrati mantengono con la loro terra d'origine, nonostante la distanza.
L’evento ha suscitato grande partecipazione e interesse, dimostrando quanto queste storie siano ancora vive nella memoria delle comunità locali. Il tema dell’emigrazione, sebbene oggi si manifesti in forme nuove, continua a essere un filo conduttore che unisce passato e presente, e le testimonianze presentate durante le lezioni hanno contribuito a tenere vivo il ricordo di chi, per necessità, ha dovuto lasciare la propria terra in cerca di un futuro migliore. (aise)