Crocco (CIM USA): necessario coinvolgere i calabresi all'estero nelle elezioni regionali

NEW YORK\ aise\ - Le dimissioni anticipate del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, hanno aperto la strada a un ritorno alle urne il 5 e 6 ottobre prossimi. In questo contesto, Alessandro Crocco, in qualità di presidente della Confederazione Italiani nel Mondo di New York e di membro della Consulta dei Calabresi all’Estero, ha chiesto un maggiore coinvolgimento di chi, "pur vivendo lontano, mantiene un legame saldo, vitale e operoso con la propria terra d’origine", i calabresi all'estero.
"La Calabria da troppo tempo trascura il valore immenso dei suoi corregionali sparsi nel mondo - ha spiegato Crocco -. Se è vero che in questi anni qualcosa è stato fatto, è altrettanto evidente che si è concesso tutt’altro che lo spazio adeguato alla diaspora calabrese".
Per questo, secondo Crocco in questo "momento di snodo strategico, la mobilitazione delle competenze, delle esperienze e delle risorse dei calabresi nel mondo non è più un’opzione: è un’esigenza imprescindibile".
I calabresi all'estero sono infatti "un potenziale enorme, fatto di conoscenze, relazioni internazionali e capacità imprenditoriali, capace di imprimere una svolta reale alle prospettive regionali".
E perché "questo potenziale si trasformi in crescita concreta, occorre una strategia chiara: creare connessioni stabili tra la Calabria e i mercati esteri, valorizzando le reti già esistenti e aprendo nuove vie di collaborazione". Ed è qui, secondo lui, che "entra in gioco il tema dell’internazionalizzazione, non come slogan, ma come politica strutturata capace di operare su più livelli, con una visione strategica e organica, proiettata nel lungo periodo".
"Da imprenditore, e nella mia veste di presidente del Mediterranean Export Innovation Hub (MEIH) ho più volte evidenziato come l’apertura della Calabria al mondo significhi guardare non soltanto alla promozione dei suoi prodotti tipici, siano essi enogastronomici, manifatturieri, beni materiali o immateriali, ma anche alla costruzione di ponti stabili e duraturi. Attraverso questi canali, è possibile favorire il rientro di talenti, il recupero di risorse umane qualificate e il convogliamento di competenze strategiche e capitali, capaci di rigenerare e potenziare in profondità il tessuto economico e sociale della regione", ha aggiunto ancora Crocco. "Il voto di ottobre è, dunque, un’occasione per voltare pagina. L’agenda politica regionale deve saper riconoscere alla diaspora un ruolo da protagonista, creando canali strutturati di dialogo e offrendo opportunità concrete di collaborazione. Questo rapporto, però, non può essere episodico o legato alle sole emergenze: deve essere costante e continuo, fondato su un’interazione stabile e su progetti condivisi nel tempo. La comunità calabrese nel mondo è una rete diffusa di intelligenze, esperienze e connessioni che può alimentare progettualità nell’innovazione, nella cultura, nell’impresa, nel turismo e nella formazione".
"La campagna elettorale che si apre non potrà limitarsi a scontri tradizionali o a promesse generiche - ha infine chiosato il Presidente della CIM di New York -. Dovrà invece raccontare e attivare un’identità calabrese capace di intrecciarsi con il mondo, superando provincialismi e logiche autoreferenziali. I calabresi all’estero non sono un’appendice affettiva: sono una risorsa primaria. Io stesso, come imprenditore e come calabrese, rinnovo il mio impegno a fare da facilitatore e da catalizzatore di iniziative che mettano in contatto questa regione con il contesto internazionale. È vero, la Calabria merita di guardare avanti con coraggio, senza piegarsi a logiche miopi o indulgere nell’autocommiserazione. Deve invece avere la forza di includere, di osare, di accogliere il contributo di chi, pur lontano, non ha mai smesso di sentirsi parte viva della sua storia. Il voto di ottobre, più che una semplice scadenza elettorale, è un appello a rialzarsi con dignità e visione, facendo del dialogo internazionale il motore di una rinascita capace di coniugare radici profonde e orizzonti aperti", ha concluso. (aise)