Il clandestino in prima classe: il libro di Anthony DeSantis all'Italian American Museum di Washington

WASHINGTON\ aise\ - La voce sta per spezzarsi, indugia e la pausa ci tiene tutti col fiato sospeso. Una persona tra il pubblico batte le mani, ma con un gesto e uno sguardo Tony la ferma. I ragazzi grandi non piangono, tantomeno un italiano e ancora meno un pilota con mezzo secolo di onorato servizio.
Le parole stavano per avere la meglio sul loro stesso autore che ce le stava leggendo. Esse raccontano di quando Gaetano, il protagonista del romanzo, incontrò di nuovo Marie, la donna francese che aveva lasciato a Parigi 57 anni prima per andarsene all’improvviso, senza spiegazione. Ma una spiegazione c’era: la vita aveva messo Gaetano davanti a un bivio. Aveva la possibilità di venire in America, ma avrebbe dovuto decidere subito, lasciando tutti senza neppure il tempo di salutare amici e parenti, e neppure la sua amata Marie. Quella scelta era stata brutale, ma le sue conseguenze si sarebbero riverberate sulle generazioni future della famiglia DeSantis, a partire dalla vita di quell’Anthony DeSantis che, leggendo, ci sta facendo partecipi di quegli eventi fatidici.
Domenica scorsa, 4 maggio, in un auditorium gremito di membri della comunità italo-americana di Washington, l’autore Anthony DeSantis ha presentato il suo libro “The Stowaway in First Class: A True Story of an Unforgettable Quest to Come to America” (Il Clandestino in Prima Classe: La Vera Storia di una Straordinaria Odissea per Arrivare in America), un’opera che è molto più di un semplice romanzo biografico.
Presa la parola, Anthony ha spiegato di cosa tratta il libro e, con l’aiuto di immagini d’epoca, ci ha raccontato perché il suo romanzo rappresenta molto per lui: è un atto d’amore verso suo padre, che ha voluto realizzare a tutti i costi per evitare che la storia di Gaetano andasse perduta per sempre. Ma per noi italo-americani c'è di più dentro “The Stowaway”, ed è per questo che IAMDC, il museo italo-americano di Washington DC, ha ospitato l'evento.
Il libro di DeSantis è una testimonianza vibrante del sogno americano vissuto nella sua forma più cruda e autentica. Ma è proprio partendo dal basso che si può arrivare a realizzare un maestoso redemption act, il percorso di redenzione che porta un giovane italiano, arrivato in America da clandestino, a diventare un membro stimato della società attraverso una vita di duro lavoro per il bene della sua famiglia.
Come immigrati italiani negli Stati Uniti, non è difficile riconoscervisi. Nei passaggi che Tony legge, a volte commuovendosi, il pubblico riconosce la narrazione intensa, sincera, attraversata da un senso di meraviglia per ciò che la determinazione e il sacrificio possono realizzare.
Il titolo del libro, The Stowaway in First Class, gioca con ironia sul contrasto tra le origini umili e la conquista di un posto — simbolico e reale — nella “prima classe” della società americana. Non perché il protagonista abbia accumulato ricchezze o fama, ma perché ha costruito, con le sue mani e la sua dignità, un futuro solido per sé e per la propria famiglia.
Il libro di DeSantis, pubblicato in inglese ma destinato, si spera, anche a una futura traduzione italiana, è un invito a non dimenticare. A ricordare da dove veniamo, le difficoltà superate, e a onorare chi, con sacrifici spesso silenziosi, ha costruito le fondamenta su cui oggi camminiamo.
In un’epoca in cui le storie di immigrazione vengono troppo spesso banalizzate o strumentalizzate, The Stowaway in First Class ci ricorda che dietro ogni migrante c’è un essere umano, una famiglia, un sogno e tanto tanto dolore, sofferenza e sacrificio. E che ogni sogno realizzato, come quello del padre di Anthony, è un tassello prezioso del grande mosaico della storia americana. (francesco isgrò*\aise)
* direttore del Museo Italo-Americano di Washington DC