#IoResto: trasformiamo l’emigrazione in risorsa per una Calabria che guarda al futuro – di Gianni Pitingolo

ROMA\ aise\ - C’è una narrazione costante che parla di fuga dei giovani, di forze che emigrano e di potenzialità costrette a realizzarsi altrove. Il dato sullo spopolamento giovanile in Calabria, e in particolare a Crotone, è allarmante, ma racconta solo una parte della storia. I numeri registrano le partenze, ma non dicono nulla sui ritorni, sulle connessioni che resistono e sulle radici che continuano a nutrire il territorio, anche a distanza. Ad oggi, non esistono studi sistematici che monitorino questi fenomeni, né analisi approfondite sui flussi di rientro.
A tutto ciò si aggiunge un altro problema: il calo delle nascite. Sempre più famiglie scelgono di non avere figli o di averne meno, aggravando il declino demografico. Diventa quindi urgente costruire prospettive concrete per le nuove generazioni, dando loro valide ragioni per restare, tornare e investire in questa terra.
Molti giovani che lasciano la Calabria non la dimenticano. Alcuni rientrano, altri creano nuove opportunità e soluzioni alternative. L’emigrazione non è solo una perdita, ma può trasformarsi in una risorsa se il territorio riesce a mantenere un dialogo con chi parte. La vera sfida, però, non è solo fermare le partenze, ma costruire le condizioni affinché restare o tornare sia possibile e conveniente, perché:
- se vivo nel posto del cuore, ma la mia salute richiede cure che qui non posso ottenere con la necessaria sicurezza, forse dovrei avvicinarmi a un presidio ospedaliero più attrezzato;
- se vivo nel posto del cuore, ma l’istruzione dei miei figli richiede più tempo e risorse di quelle disponibili, forse dovrei attivarmi per ridurre i costi e ampliare le opportunità;
- se vivo nel posto del cuore, ma il lavoro non offre prospettive soddisfacenti, forse è arrivato il momento di chiedere un contesto più favorevole alla crescita professionale.
Servono, quindi, “nuovi sguardi” per trasformare i vincoli in opportunità, ripensare il territorio non solo attraverso le sue difficoltà, ma anche attraverso le sue potenzialità. Questo significa valorizzare le competenze locali, sfruttare le ricchezze del territorio, semplificare la burocrazia riducendo i tempi di attesa per le autorizzazioni, fare cultura imprenditoriale, costruire reti di supporto per i giovani con idee, accompagnandoli con finanziamenti e una formazione adeguata per realizzare attività specifiche sul territorio, creare sinergie tra università, scuole e aziende e costruire una visione strategica di lungo periodo.
Le soluzioni esistono, ma servono volontà politica, azioni concrete, una visione strategica e, soprattutto, una comunità consapevole che creda nel proprio territorio. Non si tratta solo di resistere, ma di scegliere attivamente di investire nel proprio futuro qui, “politicizzando la restanza” attraverso un nuovo associazionismo che coinvolga ricercatori, studiosi, professori, scuole e giovani per fare educazione su questi temi, sensibilizzare le comunità e compensare le mancanze economiche e la scarsità di competenze con un tessuto sociale forte e coeso.
Solo così la Calabria e, in particolare, Crotone potranno smettere di essere luoghi da cui si parte e diventare luoghi in cui si sceglie di tornare e restare. Perché, in fondo, “sono le idee che devono viaggiare più delle gambe degli uomini”. (gianni pitingolo*\aise)
* Fondatore #IoResto