L’Abm al convegno internazionale “Le migrazioni nelle Alpi”

BELLUNO\ aise\ - Concluso il convegno internazionale “Le migrazioni nelle Alpi”: una riflessione condivisa sul futuro delle aree montane andato in scena lo scorso 29 novembre nella suggestiva cornice della Sala Conferenze dell’Area Megalitica di Corso Saint-Martin-de-Corléans. L’evento, a cui ha partecipato anche l’Associazione Bellunesi nel Mondo, ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sulle sfide dello spopolamento delle aree montane e sulla necessità di preservare il patrimonio culturale delle Alpi, coinvolgendo esperti, istituzioni e associazioni provenienti da tutta la regione alpina.
Tra gli interventi, dunque, anche quello di Oscar De Bona, presidente ABM e UNAIE – Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, che ha sottolineato l’importanza di una prospettiva condivisa tra le regioni alpine. “La geografia di questo convegno ci ha spinto a parlare di una geografia non in verticale, da sud a nord, ma orizzontale, da est a ovest – ha spiegato De Bona -. Una linea orizzontale che accomuna una vasta area di montagna che si trova ad affrontare le stesse problematiche di spopolamento, di storia di emigrazione e anche di immigrazione. Sono convinto che lavorando tutti assieme possiamo portare un beneficio a tutto il comprensorio alpino dando voce e azione ai nostri emigranti e discendenti”.
Un ricco programma di interventi
Il convegno, articolato in una sessione mattutina e una pomeridiana, ha offerto una panoramica dettagliata sulle dinamiche migratorie alpine e sulle prospettive future per le comunità montane. Dopo i saluti istituzionali di Marlène Domaine, sindaco di Saint-Nicolas, e Luciano Caveri, Assessore agli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la montagna, si sono susseguiti interventi di alto livello.
Jean-Pierre Martin Perolino, presidente del Comité Fédéral des Sociétés d’Emigrés Valdôtains (COFESEV), ha illustrato il fenomeno dell’emigrazione valdostana nel mondo, mentre Laurent Rigaud, presidente dei Savoyards du Monde, ha analizzato la carenza di manodopera nelle montagne e l’emigrazione savoiarda. A seguire, Maurizio Tomasi, direttore della rivista Trentini nel Mondo, ha affrontato i temi dell’emigrazione trentina, e Luigi Papais, consigliere dell’Ente Friuli nel Mondo, ha discusso le sfide generazionali per le comunità friulane.
Nel pomeriggio, i lavori si sono concentrati su temi legati alla sostenibilità delle montagne. Andrea Membretti, sociologo delle Università di Pavia e Torino, ha esplorato il fenomeno delle “migrazioni verticali”, e Davide Rosso, storico e giornalista, ha approfondito la mobilità della popolazione valdese tra le Alpi, l’Europa e le Americhe. Geremia Gomboso, presidente dell’Istituto Ladin Furlan Pre Checo Placerean, ha evidenziato il ruolo cruciale della pianificazione urbanistica nel contrastare lo spopolamento montano.
Conclusioni e sfide per il futuro
Michela Ceccarelli, docente e membro del Comitato scientifico della Fondation E. Chanoux, ha concluso il convegno sottolineando una problematica urgente per la Valle d’Aosta: nel giro di 15 anni, la regione avrà bisogno di circa 10mila lavoratori. “Bisogna agire subito e assieme”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di una strategia condivisa per attrarre risorse umane.
Anche il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ha preso la parola, ribadendo l’importanza di sostenere le realtà associative impegnate nel fenomeno migratorio, sia storico sia contemporaneo. “Queste associazioni possono davvero portare un risultato fondamentale per lo sviluppo e, per certi aspetti, per la sopravvivenza delle nostre terre di montagna”, ha sottolineato.
Grazie alla partecipazione di esperti e rappresentanti delle comunità alpine, il convegno si è confermato un momento di alto valore, volto a individuare soluzioni concrete per lo sviluppo economico e sociale delle aree montane. Oscar De Bona e le realtà che rappresenta hanno dimostrato come il dialogo e la collaborazione tra regioni possano essere strumenti fondamentali per il futuro delle Alpi. (aise)