Le ACLI Baviera commemorano il 5° Anniversario della strage di Hanau

MONACO DI BAVIERA\ aise\ - Le ACLI Baviera, a distanza di cinque anni, rinnovano il loro profondo cordoglio ai famigliari e amici delle vittime di nazionalitá straniera, soprattutto turca, cadute per mano di un vile gesto di odio e snaturato razzismo che ancora oggi serpeggia e si diffonde nelle moderne societá e che ad Hanau, in Assia, ha seminato terrore e distrutto vite innocenti.
"Alla militante xenofobia non bisogna né arrendersi, né abituarsi, ma opporre forte, motivata resistenza e sempre piú reiteratamente difendere i valori della tolleranza e della dignitá umana, superando le differenze di razza, religione e provenienza", ha spiegato il Presidente Comm. Carmine Macaluso.
"La Germania è il Paese in Europa che, maggiormente, in forma ininterrotta si è confrontata con i flussi d’emigrazione di massa dal secondo dopoguerra in poi. Ha maturato, negli anni, processi d’integrazione non sempre scontati e perorato la condivisione di valori irrinunciabili nella societá di accoglienza di oggi, animati soprattutto da un’idea d’Europa vincente nell’affermare progetti di pace, libertá e progresso nella democrazia - ha proseguito Macaluso -. La nascente affermazione di forze politiche in Europa, in Germania con l'AFD, che si richiamano falsamente al pericolo dei flussi migratori e di contaminazioni culturali ed etniche, non puó né deve sottovalutarsi, impone una coscienza viva e vibrante per una reazione diffusa e convinta".
Tornando alla strage di Hanau, il Presidente delle ACLI Baviera ha spiegato: "non si riduce subendone l’esito, è una ferita che ha lacerato, che sanguina, pone il caso anche dentro di noi, niente puó essere come prima, perché la xenofobia prospera finché dura la protezione del silenzio".
Per questo, le ACLI Baviera "elevano la propria voce, non solo un’inquietudine morale, per denunciare un orrore, affinché si superino atteggiamenti puramente refrattari ed si affermi una moderna, positiva visione di possibile convivenza pacifica e solidale". (aise)