Napoli 2500: l’emigrazione campana al centro del 1° “Al Faro – Festival”

NAPOLI\ aise\ - Dal 28 luglio al 2 agosto, il Faro di Napoli si trasforma in un palcoscenico unico sospeso sul mare per celebrare la città. Una narrazione scandita da musica, teatro e poesia - attraverso le storie di migrazione, partenze e ritorni che hanno segnato la storia della città.
“Al Faro – Festival” è un progetto originale di Napoli 2500 per il Comune di Napoli, ideato e curato dalla direttrice artistica Laura Valente e finanziato da Città Metropolitana di Napoli, con la collaborazione dell’Autorità di sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, della Marina Militare e di Ellis Island.
L’inaugurazione prevede un collegamento con Ellis Island (il 28 alle 20.45). Sarà qui che la Statua della Libertà dialogherà a distanza con San Gennaro, che benedice il viaggio di tanti nostri connazionali che hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo culturale dei paesi che li hanno accolti, esportando una creatività ancora oggi insuperata. Previsto anche un collegamento con Little Italy (il 30 alle 21), entrambi coordinati in diretta da New York da Germana Valentini.
L’intera programmazione – cinque serate al tramonto e un concerto all’alba – racconta le voci, i suoni e la fisicità di Napoli e del suo mare. Completa il percorso il debutto della mostra “Radici migranti” di Raul Lo Russo, dedicata ai volti e ai gesti dell’emigrazione, presso i locali della Lega Navale di Napoli.
Il Progetto “Al Faro” è stato sposato anche dall’Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni. L’artwork del Festival è realizzato in esclusiva dall’illustratore Stefano Marra.
Tutti gli eventi si terranno al Molo San Vincenzo e saranno gratuiti fino a esaurimento posti. Le prenotazioni avverranno attraverso la piattaforma di prenotazione online Eventbrite “Al Faro Festival”. Sarà possibile accedere all’evento esclusivamente attraverso le navette messe a disposizione dall’organizzazione.
“Aprire alla città un luogo simbolico come il Faro del Molo San Vincenzo significa consolidare un legame profondo, quello tra Napoli e il suo mare, tra la memoria dei nostri avi e l’accoglienza dei nuovi migranti”, ha commentato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “Con “Al Faro Festival” aggiungiamo un tassello importante al nostro progetto di valorizzazione del Molo San Vincenzo, che con questi eventi diventa un palcoscenico vivo ed emozionante. Un luogo che torna a parlare alla città attraverso la musica, il teatro e la poesia, raccontando storie di migrazione, di radici e di ritorni che fanno parte della nostra identità collettiva. È questo il senso del lavoro che stiamo portando avanti: restituire alla città i suoi spazi migliori, renderli accessibili alimentando un senso di comunità".
Secondo Teresa Armato, assessora al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli, “Al Faro” è “un esempio concreto di come Napoli possa attrarre visitatori attraverso la forza della sua identità, della sua creatività e della sua programmazione culturale. Ma è anche il frutto di relazioni con Ellis Island e Little Italy, che testimoniano il legame ancora fortissimo con le comunità di origine napoletana negli Stati Uniti e in special modo a New York. È così che immaginiamo il turismo a Napoli: connesso alla memoria, aperto al mondo, capace di parlare il linguaggio del presente”.
Laura Valente, direttrice artistica del Festival e di Napoli 2500, spiega: “al Faro Festival nasce da una suggestione: il racconto del gomitolo che si srotolava dalle navi, unendo per l’ultima volta chi restava e chi partiva. Fino al distacco, quasi sempre definitivo, con un filo spezzato di lana ruvida tra le mani. Tra il 1860 e il 1960 si è consumato il più grande esodo che la storia moderna conosca: circa trenta milioni di italiani lasciarono il Porto di Napoli, guardando per l’ultima volta Il Faro e la Statua di San Gennaro. A loro è dedicata questa rassegna, che anche grazie a due dirette speciali con Ellis Island e Little Italy, cercherà di riannodare quel filo, tra radici e sperimentazione, voci antiche e nuove visioni, storie musicali e poetiche che devono molto all’Italia e a Napoli. Ogni serata farà incontrare artisti diversi: dai solisti della Tanghedia ai “Tamburi del Faro”, dalla poesia cantata di Maurizio de Giovanni al duetto inedito tra due giganti - Peppe Barra e Vinicio Capossela - al concerto all’alba. Sarà il mare stesso a “suonare” per noi insieme ad un ‘orchestra di mandolini. E ancora FicuFresche, La Niña e Raül Refree, Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello, Tony Esposito e Lina Sastri. Con loro canteremo le partenze, gli attraversamenti, i ritorni. Ancora oggi, vivi”. (aise)