Non abbassare la guardia sulla sicurezza sul lavoro: l’Istituto Fernando Santi ricorda Marcinelle

ROMA\ aise\ - In occasione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, l’Istituto Fernando Santi commemorerà le vittime abruzzesi e molisane della tragedia di Marcinelle, in Belgio, con l’evento a Manoppello, in Abruzzo, domani, 8 agosto, assieme al sindaco e alla comunità cittadina.
L’8 agosto del 1956, infatti, nella miniera di cardone di Bois du Cazier, perirono 262 minatori europei, di cui 136 immigrati italiani, 60 abruzzesi e 7 molisani.
L’Istituto Fernando Santi li ricorderà come fa ogni anno perché il passato, il presente ed il futuro dell’associazionismo degli italiani all’estero sono segnati per sempre da quell’enorme tragedia che fa parte della memoria collettiva come quella di Mattmark in Svizzera. “Marcinelle – ha spiegato l’Istituto - è costantemente monito ad impegnarsi contro lo sfruttamento del lavoro do chi emigra, per migliori condizioni di lavoro, per prevenire, per rendere forte l’organizzazione sindacale in rappresentanza ed a sostegno del lavoratore nel posto di lavoro e nelle decisioni che riguardano le condizioni in cui si lavora. Il lavoro non è una merce che si compra e si vende”.
“Vale in ogni paese e vale in Italia, che dalle sofferenze dei suoi milioni di cittadini emigrati per lavoro non riesce ancora a ricavarne il monito per evitare che tre persone al giorno seguitino a morire a causa del lavoro e che migliaia di lavoratori che nessuno vede lavorino nei campi e nelle serre senza garanzie, con orari insostenibili” ha proseguito ancora l’Istituto, che ha ricordato Satnam Singh, che ha perso il braccio mentre lavorava e il padrone lo ha abbandonato per strada causandone la morte, e la bracciante italiana di Puglia morta a fine lavoro, sfinita dalla stanchezza.
“Quelle dei minatori di Marcinelle, simbolo di una nazione che “avanzava economicamente a scapito di chi veniva sfruttato” – ha spiegato ancora l’Istituto - sono storie che devono spronare la società ad un impegno sempre maggiore per prevenire gli indicenti sul lavoro ed evitare il massacro dei lavoratori che ogni anno perdono la vita. Marcinelle per la nostra comunità in Belgio non è solo memoria collettiva e identità. La tragedia avvenuta nel profondo delle viscere della terra del Bois du Cazier ha segnato, simbolicamente il punto basso di una condizione sociale e umana subite e sofferte da cui è avvenuta una risalita. Il contributo insostituibile degli italiani alla crescita economica e democratica del Belgio, la loro integrazione fino ai massimi livelli delle istituzioni ne è una feconda conferma”.
L’Istituto Fernando Santi ha quindi chiesto di “non abbassare la guardia sulla sicurezza sul lavoro e sui diritti dei lavoratori”. E inoltre, ha chiesto che nel rapporto fra capitale e lavoro ci sia “parità di condizioni”.
“In Italia, in Europa, ovunque – ha concluso - il lavoro sia più sicuro e dignitoso”. (aise)