Nuovo Consolato Bruxelles: Confsal Unsa Esteri ringrazia Tajani

ROMA\ aise\ - L’inaugurazione del nuovo Consolato Generale d’Italia, lunedì a Bruxelles, è stata “un esercizio di responsabilità e di pragmatismo da parte del Ministro Tajani, che ha dato seguito, in questo modo, agli auspici di potenziamento della rappresentanza diplomatico-consolare in un’area ove gli impegni, gli interessi ed il coinvolgimento del nostro Paese sono molteplici e significativi”. È quanto si legge in una nota della Confsal Unsa Esteri.
“Come sottolineato dal Ministro degli Esteri, - prosegue la nota – il rafforzamento della presenza italiana è strettamente correlato anche al ruolo del nostro Paese come fondatore della UE, ma appare opportuno evidenziare che la medesima rappresentanza serve un bacino di utenza di circa 120.000 connazionali rispetto ai 300mila residenti in Belgio, che si configura come una delle comunità più ampie a storicamente radicate in Europa, composta da profili sia di vecchia che di recente emigrazione, che deve essere dunque destinataria di servizi, iniziative e supporti adeguati ed efficienti. L’esercizio di potenziamento messo in atto dal Ministro Tajani, quale obiettivo prioritario fin dalle prime battute del suo mandato, - sottolinea il sindacato – si configura come l’attuazione di un auspicio sempre rinnovato dalla Confsal Unsa sin dall’immediata razionalizzazione della rete consolare attuata a decorrere dal 2008, in ragione della famigerata spending review: l’analisi dei fabbisogni della comunità, unita agli impegni in sede internazionale del nostro Paese e alle sfide geopolitiche, economiche e commerciali a livello globale, regionale e macroregionale, impongono una revisione dell’attuale geografia delle rappresentanze, oltre che un upgrade di quelle ove la domanda di servizi e di impegni è cresciuta in maniera esponenziale nell’ultimo decennio”.
“Il potenziamento della presenza italiana nel mondo – rimarca il sindacato – passa anche attraverso il ripristino di talune sedi consolari violentemente depennate dall’irrazionale mano della spending review, di cui attualmente stiamo ancora tamponando le ferite. Le vittime di quella scellerata azione di chiusura e ridimensionamento sono state i nostri connazionali ed i lavoratori delle sedi, sia quelli di ruolo che a contratto, costretti a sopperire alle chiusure gestendo una mole di lavoro che negli anni è cresciuta in maniera esponenziale. Consideriamo la recente apertura del Consolato Generale di Bruxelles come ad una best practice del MAECI a cui guardare con fiducia e speranza, nell’auspicio – conclude la nota – che questa direzione politica possa valutare nuove aperture e nuovi upgrade delle configurazioni diplomatico-consolari, nel prioritario ed inderogabile interesse della piena valorizzazione del Sistema Paese all’estero”. (aise)