Premio internazionale bellunesi nel mondo: venticinque anni di talento e identità

BELLUNO\ aise\ - La XXV edizione del Premio internazionale “Bellunesi nel mondo” si è svolta domenica scorsa, 23 novembre, al Teatro comunale “Dino Buzzati” di Belluno, davanti a un pubblico di circa 300 persone. La serata, condotta da Nicola Maccagnan, è stata aperta dall’Inno d’Italia interpretato dalla cantante italo-sudamericana Mafalda Minozzi, accompagnata dal chitarrista Paul Ricci, seguito dall’esecuzione dell’inno dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
La cerimonia ha visto i saluti delle principali autorità: l’assessore alla cultura del Comune di Belluno Raffaele Addamiano ha sottolineato il valore dei bellunesi rimasti sul territorio e di coloro che, all’estero, portano alto il nome della provincia; il presidente del Rotary Club Belluno Luca Lucchetta ha ricordato la nascita del premio, ideato nel 1999 dal past-president Maurizio Paniz e poi adottato dalla Provincia. Oscar De Bona, attuale presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ha ringraziato tutte le realtà che hanno collaborato alla realizzazione dell’edizione venticinquesima, ricordando l’importanza di un riconoscimento che, in 25 anni, ha premiato oltre 100 bellunesi.
Il tesoriere dell’UNAIE, Sebastiano D’Angelo, ha rimarcato il ruolo dell’Associazione Bellunesi nel Mondo nella valorizzazione delle comunità bellunesi all’estero, mentre il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin ha chiuso la parte istituzionale leggendo una riflessione di Francesco Dazzi, premiato a Longarone due anni fa, sul ruolo del territorio e dell’identità bellunese nella crescita dei talenti.
I PREMIATI
Maximino Jacinto Badalotti Tormen, nato a Erechim (Brasile) nel 1946, ha ricevuto il premio come imprenditore di origini bellunesi. Laureato in Economia, ha guidato aziende nel settore dell’erba mate, fondando Ouro Verde Agropecuária, Real Estate Enterprises Tormen e Claramax Papéis, principale produttrice di carta igienica del Rio Grande do Sul. Attivo da oltre 50 anni nel Rotary, parla italiano e dialetto veneto e mantiene un forte legame con la provincia di Belluno. Sul palco ha ricordato il motto del nonno emigrato: “Di lavoro non si muore”, esprimendo l’importanza del sacrificio e della dedizione.
Il secondo premio è stato assegnato al professor Luigi D’Alpaos, originario di Pieve d’Alpago e Professore Emerito di Idraulica all’Università di Padova. Specialista nello studio dei grandi sistemi fluviali e dei bacini marini, ha contribuito a progettare interventi di protezione idraulica dopo le alluvioni del 1966 e del 2010 e ha collaborato con il Comitato Interministeriale per la salvaguardia della Laguna di Venezia. Nel suo intervento ha richiamato l’urgenza di tutelare le zone fragili del territorio bellunese.
Nel settore istituzioni, arte e cultura, sono stati premiati il soprano Chiara Isotton e il tenore Domenico Menini, entrambi originari del capoluogo. Isotton, diplomata al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia e all’Accademia del Teatro alla Scala, ha calcato palcoscenici internazionali come la Scala di Milano, la Fenice di Venezia, il Metropolitan Opera di New York, la Royal Opera House di Londra, la Staatsoper e Deutsche Oper di Berlino e il New National Theater di Tokyo. Nel suo intervento ha ricordato che il talento non basta: servono sacrificio, studio e dedizione per costruire una carriera artistica di successo. Menini, attivo dal 2004, ha interpretato ruoli principali nei maggiori teatri italiani e internazionali, collaborando con direttori e registi di fama mondiale. I due artisti hanno poi intrattenuto il pubblico con brani tratti dal loro repertorio.
Le borse di studio offerte dalla Famiglia Bellunese di Lugano-Ticino sono state consegnate da Gioia Sacchett, consigliere dell’esecutivo Abm, a Greta Somià Pasqualon e Lorenzo De Mario, giovani provenienti dal Comelico Superiore. Alla cerimonia era presente anche il sindaco di Santo Stefano di Cadore, Alfredo Comis.
Il premio per il settore sociale e solidaristico è andato a Luciano Onder, giornalista e divulgatore scientifico nato a Roma da madre bellunese, punto di riferimento per la comunicazione medica in Italia, e a Leni Dalle Court, imprenditrice brasiliana attiva nella promozione della cultura bellunese a Jaraguá do Sul, fondatrice e presidente della locale sezione ABM. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di mantenere vivi i legami culturali e identitari con la provincia di Belluno.
Il premio speciale “Barcelloni Corte – De Martin Modolado” è stato assegnato a Maurizio Paniz, avvocato e già parlamentare, fondatore e promotore del premio stesso. Paniz ha ricordato i valori della comunità emigrante bellunese e l’importanza di tramandarne la memoria.
Infine, il premio speciale alla carriera è andato a Luigi Fant, sarto di Limana, maestro riconosciuto a livello internazionale, premiato per l’eccellenza nella sartoria e la sua attività nella Confartigianato Imprese Belluno. Tra i riconoscimenti più celebri, l’abito da montagna realizzato per Papa Giovanni Paolo II sulla Marmolada nel 1979.
La cerimonia si è conclusa con l’inaugurazione della mostra “Belluno nel cuore del mondo. 25 edizioni di merito e orgoglio”, a Palazzo Crepadona, che raccoglie i profili di oltre 100 premiati delle 25 edizioni. L’esposizione resterà aperta per un mese, offrendo uno spaccato dei percorsi di vita e delle storie dei bellunesi che hanno saputo portare lontano le radici della propria terra. (aise)