"Premio Sandro Pedroli": torna il concorso per gli alunni delle scuole italiane a Zurigo

ZURIGO\ aise\ - Nuova edizione del concorso "Premio Sandro Pedroli", dedicato agli alunni delle scuole italiane di primo e secondo grado di Zurigo.
Il tema di quest'anno è "Costruire la pace significa educare alla pace nei gesti di tutti i giorni", una riflessione ispirata alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Gli studenti potranno esprimere la propria creatività attraverso elaborati di forma diversa: scritti in lingua italiana, contributi fotografici, video in lingua italiana, scultura o pittura.
Saranno ammessi al Concorso sia contributi individuali che collettivi. I singoli partecipanti non potranno presentare più di un elaborato.
I premi verranno assegnati da una giuria. Ogni decisione della giuria è irrevocabile e inoppugnabile.
Il termine ultimo per la consegna dei lavori è fissato al 15 maggio 2025 presso la segreteria del Liceo artistico di Zurigo. La premiazione si terrà il 27 maggio alle 18.30 nella stessa sede.
I premi assegnati saranno tre per ciascuna scuola: Liceo artistico, Scuola Enrico Fermi e Liceo Vermigli. I primi classificati si aggiudicheranno un premio di 550 franchi; i secondi di 300 franchi e i terzi di 150 franchi.
Parteciperà alla premiazione anche il Console generale Mario Baldi che poi, il 2 giugno, assegnerà ai vincitori del primo premio di ogni scuola un riconoscimento da parte del Consolato generale, che patrocina il concorso.
Sandro Pedroli, medico ticinese nato a Bellinzona, è cresciuto in Ticino e a Torino. Ha combattuto attivamente in Italia contro il fascismo e per la liberazione dal nazifascismo. Ha fatto parte dei servizi ausiliari nelle formazioni partigiane "Giustizia e Libertà" e del "Partito d'Azione". Ha partecipato come partigiano alla Resistenza con il nome di "Barba Svizzera", rischiando la vita, orgoglioso di possedere la tessera del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale).
Nel 1953 torna in Svizzera, a Zurigo, dove apre uno studio medico.
Qui prosegue il suo impegno politico, sociale e umanitario, anche in missioni internazionali. È stato definito il "medico degli emigranti". Famoso e rispettato tra gli italiani e gli spagnoli, i quali si rivolgevano a lui non solo per problemi medici ma anche personali. Si è anche occupato dei giovani; firmatario del "Zürcher Manifest", ha assistito i manifestanti, assicurando loro cure mediche.
Sandro Pedroli ha sempre lottato a favore dei più deboli, per la giustizia, la tolleranza e contro ogni forma di dittatura. La Repubblica Italiana gli ha conferito un'onorificenza per il suo impegno umanitario e sociale. Sandro Pedroli lascia una forte impronta umana, di rispetto, di democrazia, di tolleranza e di apertura mentale. In onore del suo operato, dei suoi insegnamenti e ideali le figlie Laura e Donatella hanno fondato il Comitato "Premio Sandro Pedroli". (aise)