Radici: le danze tradizionali incontrano l’emigrazione italiana con Italea Puglia

LECCE\ aise\ - Con una serata di danza, teatro, canto ed emigrazione si concluderanno domani, 31 luglio, alle ore 20.00 presso il Convitto Palmieri di Lecce, le attività di “Radici – Danzare la terra”. La residenza artistica dedicata allo studio delle danze rituali del Sud Italia e del Mediterraneo, promossa da Tarantarte con la direzione artistica di Maristella Martella, quest'anno è stata co-creata e sostenuta da Italea Puglia (Radici di Puglia Aps), realtà parte della rete territoriale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito del programma Turismo delle radici. La pratica delle danze tradizionali e la valorizzazione del patrimonio culturale popolare hanno incontrato il tema dell’emigrazione italiana.
Da lunedì scorso, circa trenta persone, provenienti da tutta Italia e dall'estero, hanno seguito il laboratorio coreografico condotto da Maristella Martella e le sessioni dedicate alla pizzica e alle danze popolari del Sud Italia, affidate a Silvia De Ronzo, Antonio Congedo e Raffaella Vacca. Non sono mancati poi un focus guidato da Giovanna Bino sugli archivi di Eugenio Barba e Carmelo Bene, custoditi al primo piano del Convitto, e una riflessione sul significato delle migrazioni e sull’identità culturale curata da Sara Colonna, Giorgia Salicandro e Rita Piccinni nell'ambito del progetto Italea Puglia.
L'appuntamento finale, frutto di questi giorni, prenderà il via alle ore 20.00 con “La strada della voce”, una camminata cantata e danzata guidata da Ninfa Giannuzzi, accompagnata dall’Orchestra del Liceo Leonardo Da Vinci di Maglie e dalle danzatrici e dai danzatori in residenza. Il corteo attraverserà il centro storico trasformandosi in un’esperienza collettiva, aperta e partecipata, una vera e propria carovana artistica a cui chiunque potrà unirsi lungo il cammino.
Alle 21.00 si tornerà nel Chiostro del Convitto Palmieri per “Radici”, la performance che restituirà al pubblico il lavoro coreografico coordinato da Maristella Martella. “La danza tradizionale ci ricorda chi eravamo, è una messa danzata che celebra il collante sociale e identitario di una comunità. Lavoreremo sulla tradizione e a partire da essa per raccontare cosa siamo diventati, distillando il meglio dal passato, conservandone l’autenticità popolare e, allo stesso tempo, sperimentando nuove strade per fare arte”, racconta la direttrice artistica.
A seguire in scena “Via. Epopea di una migrazione”, produzione di Ura Teatro ideata da Stefano De Santis e Fabrizio Saccomanno, che firma anche drammaturgia e regia e ne è interprete insieme a Cristina Mileti. Lo spettacolo ripercorre l’Italia di quegli anni, gli accordi tra il neonato Stato italiano e il Belgio, i lunghi viaggi stipati nei treni merci, il lavoro faticoso in galleria, fino alla tragedia di Marcinelle.
Nell'ambito di Radici, fino a sabato 2 agosto (dalle 8 alle 21) le sale del Convitto Palmieri ospiteranno anche la mostra fotografica “In fuga”, di Gianluca Distante che racconta le storie degli italiani emigranti giunti in Australia a metà del Novecento, e li connette alle migrazioni attuali.
Sempre sabato 2 agosto (ore 22.00 | ingresso libero), Danzare la Terra chiuderà ufficialmente con un appuntamento “off” in occasione della Festa patronale di San Biagio a Corsano: in programma, nella piazza dedicata al santo, la replica della restituzione finale della residenza e, a seguire, il concerto di Officina Zoè con le danze della Compagnia Tarantarte.
Il progetto è realizzato in sinergia con il Polo Biblio-Museale di Lecce, Puglia Culture, Ura Teatro, Associazione Kalimeriti Ambrò-Pedia, il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Maglie e UASC. (aise)