“Vissi d'arte. Italia en los teatros de América Latina”: presentazione del volume all’IILA

ROMA\ aise\ - La sede dell’IILA - Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana ospiterà questo lunedì, 24 febbraio, dalle 12.00 la presentazione del volume “Vissi d'arte. Italia en los teatros de América Latina” (Edizioni Efesto), che raccoglie i risultati della ricerca a cura dell’architetto María Margarita Segarra Lagunes, realizzata con il contributo della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre.
Interverranno, insieme alla curatrice del progetto, la segretaria generale dell’IILA, Antonella Cavallari, e il Direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina, Luigi Maria Vignali.
Dopo aver presentato la mostra omonima a Roma, Città del Messico, Brasilia e Rio de Janeiro, nonché una versione virtuale della stessa, si vuole ora porre l’attenzione su altri due importanti prodotti di questo affascinante studio: una pubblicazione corredata da immagini di archivio che ci restituisce la storia di ben 100 edifici teatrali in 65 città latinoamericane e l’archivio digitale permanente visibile sul sito www.italiateatrilatinoamerica.it
Il progetto si propone di far conoscere, per la prima volta, un capitolo poco noto della storia dell’architettura e dell’arte italiana, nonché gli stretti rapporti culturali che, nell’Ottocento e fino alla metà del Novecento, si sono intrattenuti in questo settore tra l’Italia e l’America Latina.
La presenza italiana in America Latina emerge attraverso il lavoro degli architetti e degli ingegneri che hanno progettato e diretto la realizzazione di alcuni degli edifici teatrali più significativi del Continente americano. Architetti e artisti, formati in Italia, che emigrano temporaneamente o permanentemente in America, sono tra i principali attori della trasformazione e modernizzazione delle città latinoamericane. Adamo Boari, Silvio Contri, Lina Bo Bardi, Roberto Gottardi, Vittorio Garatti, Juan Bautista Arnaldi, Vittorio Meano e Renato Schiavon, sono solo alcuni degli architetti e degli ingegneri che hanno preso parte a questo processo.
Accanto a questi grandi nomi spiccano le figure di scultori o pittori italiani che hanno contribuito ad arricchire ed esaltare queste monumentali presenze urbane, e le figure dei maestri artigiani italiani delle cosiddette Arti Minori come stuccatori, falegnami, ebanisti, vetrai, scalpellini, che attraverso il loro lavoro hanno realizzato decorazioni, con dettagli e soluzioni ispirate ai principali monumenti italiani ed europei. Esaltato anche il ruolo svolto da imprenditori e da mercanti, i quali hanno contribuito a caratterizzare la produzione architettonica teatrale con un inconfondibile sapore italiano, attraverso l’importazione di opere d’arte o materiali da costruzione come il marmo di Carrara, mosaici, bronzi, balaustre, vetrate, lampadari, arazzi, mobili e altri accessori decorativi. Sapore italiano sottolineato anche dalla presenza di musicisti, attori, cantanti lirici, compagnie teatrali, di danza e operistiche che hanno lasciato segni indelebili nelle prime delle stagioni e nelle feste di inaugurazione di quei mirabili edifici.
L’idea fondamentale di “Vissi d'arte” risiede nella constatazione che la ricchezza di una città non si radica solo in monumenti ed opere isolate, ma nel sistema di relazioni spaziali e temporali, che si sono instaurate tra di loro attraverso un continuo processo di fruizione e trasformazione. (aise)