Diritto all’educazione e all’acqua: l’atlante Flowing Futures di WeWorld

ROMA\ aise\ - Più di 2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso ad acqua sicura e potabile. Nei contesti di emergenza idrica, i diritti di bambini e bambine alla salute, all’educazione e allo sviluppo sono gravemente compromessi dalla mancanza di accesso ad acqua e strutture igienico-sanitarie adeguate, aumentandone l’esposizione a violenze, abusi e sfruttamento. L’accesso ad acqua sicura e potabile e a servizi igienico-sanitari adeguati è indissolubilmente legato all’educazione e le scuole rappresentano luoghi nodali non solo per la fornitura di servizi WASH (WAter, Sanitation and Hygiene), ma anche per la trasmissione di buone pratiche igieniche. Bambine e bambini trascorrono gran parte della loro giornata a scuola, dove servizi WASH sicuri, puliti e divisi per genere possono contribuire al miglioramento della salute e delle prospettive educative, proteggendone al contempo la dignità, in particolare di bambine e ragazze, che devono affrontare barriere specifiche legate all’igiene mestruale.
La sede AICS di Roma ha ospitato ieri, 12 giugno, la presentazione di “Flowing Futures”, l’Atlante sull’accesso e la disponibilità di acqua a livello globale e le conseguenze per i diritti umani pubblicato da WeWorld, l’organizzazione italiana indipendente impegnata da più di 50 anni con progetti di cooperazione allo sviluppo e all’aiuto umanitario.
I lavori sono stati aperti dai saluti di Leonardo Carmenati, vice direttore Tecnico AICS, Dina Taddia, amministratrice delegata WeWorld, e da un video di Yasmine Sherif, direttrice esecutiva di Education Cannot Wait.
“I bambini hanno bisogno di punti di riferimento. L’educazione può esserlo, quindi ristabilire un sistema di educazione, dove la scuola non è solo insegnamento e formazione, ma un luogo di protezione, dove potere individuare ulteriori vulnerabilità su cui agire”, ha affermato nel corso del suo intervento Carmenati.
La presentazione di Flowing Futures, a cura di Martina Albini, responsabile Centro Studi WeWorld, ha dato seguito a una tavola rotonda sugli interventi multisettoriali in contesti di emergenza e crisi protratte, sempre in ottica di diritto all’acqua e all’educazione. Si sono alternate le voci e le presentazioni di Fabio Sokolowicz, capo dell’Unità per gli interventi internazionali di emergenza umanitaria della DGCS del MAECI, Marta Collu, focal point per l’uguaglianza di genere e funzionaria Unità aiuto umanitario e stati fragili dell’AICS, Emanuele Russo, portavoce della Campagna Globale per l’Educazione, e Stefania Piccinelli, responsabile programmi internazionali WeWorld.
“Le linee guida ci ricordano anche l‘importanza dell’educazione informale a partire dalla primissima infanzia, troppo spesso trascurata ma fondamentale se consideriamo la fragilità dei bambini e delle bambine nei primi anni di vita, quando il bisogno di igiene, nutrizione e cura è altissimo. Tema importante non solo per lo sviluppo e protezione delle bambine e dei bambini, ma anche perché strettamente legato alla necessità di potenziare i servizi di cura che ricadono in maniera sproporzionato sulle mamme”, fra le considerazioni proposte da Collu.
L’evento, promosso dalla Campagna Globale per l’Educazione e moderato dalla giornalista dell’Espresso Chiara Sgreccia, è stato organizzato da WeWorld congiuntamente all’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), con il sostegno della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) MAECI. (aise)