Innovazione, cultura e formazione universitaria: il Politecnico di Torino in missione in Argentina

TORINO\ aise\ - Rafforzare i rapporti istituzionali tra Torino e le principali città argentine, promuovere la città come polo di innovazione, cultura, sostenibilità, turismo, ricerca e alta formazione, accompagnare la creazione di reti accademiche tra il Politecnico di Torino e le università argentine, creare nuove opportunità di cooperazione nei settori della cultura, dell’economia, dell’industria, dell’innovazione e dell’educazione, rafforzare i legami storici e culturali con la comunità italiana e, in particolar modo, piemontese residente in quel territorio.
Sono questi gli obiettivi della missione istituzionale in Argentina che la scorsa settimana ha visto impegnato il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati, alla guida di una delegazione dell’Ateneo che ha accompagnato quella del Comune e della Città metropolitana di Torino, condotta dal Sindaco Stefano Lo Russo. La delegazione torinese ha fatto tappa nelle città di Córdoba, Rosario e nella capitale Buenos Aires.
“Per il Politecnico l’area dell’America Latina è considerata strategica”, ha confermato il rettore del Politecnico Stefano Corgnati. “Qui esiste già una consolidata e storica presenza di tante iniziative dell'Ateneo che, oggi, vanno riportate ad un coordinamento istituzionale al fine di garantire una presenza attiva in termini di attività didattica. Nella missione andiamo a individuare le principali università partner con cui strutturare i doppi titoli di laurea nei vari settori dell'ingegneria, dell'architettura, del design e della pianificazione, e parallelamente amplificare le attività di ricerca e innovazione in settori come quelli della mobilità, dell’energia e dell’ambiente, che oggi ci vengono ampiamente richiesti”.
In America Latina, ha aggiunto il rettore, “vogliamo rafforzare i rapporti tra i nostri gruppi di ricerca, dipartimenti e centri dipartimentali, andando ad aprirli ad altri settori strategici come il biomedicale e l’aerospazio. Inoltre intendiamo incentivare ulteriormente la mobilità degli studenti, sia incoming che outgoing rispetto a queste aree geografiche, grazie anche alle maggiori facilità linguistiche, alle affinità culturali e alle importanti reti delle associazioni degli italiani all'estero, in questo caso molto presenti”, ha evidenziato il rettore, ricordando che tutte le attività che riguardano le relazioni universitarie e gli sviluppi delle attività di ricerca e innovazione sono condotte e coordinate di concerto con l’Ambasciata d’Italia in Argentina.
“Questa nostra prima missione in Argentina si colloca quindi nell’ampio contesto del piano di attuazione della strategia di internazionalizzazione dell'Ateneo”, ha proseguito. “Abbiamo identificato, pertanto, oltre alle università partner, anche i luoghi in cui andremo a creare i veri e propri hub, presidi continui con la nostra presenza di docenti e ricercatori. Inoltre, seguendo i modelli già utilizzati in Asia, cerchiamo di essere non solo un servizio all'università ma di rappresentare un ponte per tutto il nostro territorio, e di essere anche una fonte di science diplomacy per il nostro sistema Paese. In questo percorso è fondamentale il consolidamento della relazione industriale, sia per la presenza in questi Paesi di società leader italiane sia per aprire alle nostre realtà industriali nuove opportunità di sviluppo attraverso processi di innovazione”.
LE TAPPE
Prima tappa a Córdoba, dove lunedì 1° settembre la delegazione ha visitato il memoriale realizzato dalla Città di Córdoba con la collaborazione della Città di Torino, con cui è gemellata. Il memoriale si articola in una serie di incisioni sulla facciata dell'ex centro di detenzione clandestina "D2”, omaggio agli assassinati e ai desaparecidos nella provincia di Cordova. Persone che scomparvero e che furono rapite, torturate, uccise dalle forze repressive dello Stato tra il 1969 e il 1983.
Sindaco e rettore hanno avuto un colloquio con la console generale d’Italia a Córdoba Maria Luisa Lapresa. L'Universidad Nacional de Córdoba è stata una delle prime università argentine, con la quale il Politecnico ha siglato un accordo di doppio titolo nei primi anni 2000, e in un incontro ufficiale tra il Rettore Corgnati e il Rettore dell'Universidad Nacional de Córdoba Jhon Boretto, l’intesa è stata rinnovata focalizzandola sulla ricerca congiunta nei settori della meccanizzazione agricola e dell’aerospazio.
A seguire, la delegazione torinese ha incontrato la comunità piemontese locale, in cui sono presenti una decina di associazioni della provincia, rappresentanti del CePIT (Centro Piemontese di Innovazione Tecnologica), della FAPA (Federazione delle Associazioni Piemontesi dell'Argentina) e AFAPIECO - Asociación Familia Piemontesa de Córdoba.
Mercoledì 3 settembre la delegazione ha fatto tappa nella città di Rosario, la più grande della provincia di Santa Fe, quella che negli anni, insieme a Córdoba, ha accolto il maggior numero di immigrati piemontesi. Quei “piemontesi d’Argentina” che mantengono un forte legame con loro radici e hanno riservato una calorosa accoglienza alla delegazione torinese.
Giovedì 4 settembre la delegazione ha raggiunto la capitale Buenos Aires. Nei giorni successivi, tappa nella città di Rosario, dove il Rettore, oltre alla visita al Polo Tecnologico e agli incontri con il sindaco Pablo Javkin, la vicegovernatrice della Provincia Gisela Scaglia e il console generale Marco Bocchi, ha firmato con Franco Bartolacci, rettore dell’Università Nazionale di Rosario, la lettera di intenti, ponendo le basi per costruire un percorso di doppio titolo.
Nella capitale argentina si sono svolti gli incontri con il sindaco della Città Autonoma di Buenos Aires, Jorge Macri, il nunzio apostolico in Argentina, monsignor Miroslav Adamczyk e il Preside della Facoltà di Ingegneria de l’Universidad de Buenos Aires. In occasione della visita all’Istituto Tecnologico di Buenos Aires (ITBA), il Rettore ha incontrato il Rettore di ITBA Andrés Basilio Agres per rinnovare la collaborazione sui nuovi percorsi di scambio e confrontarsi insieme sul ruolo dei campus universitari e delle loro evoluzioni come centri strategici di sviluppo delle città. (aise)