L’Italia al COP15 Ramsar: rinnovato l’impegno per il futuro delle zone umide

ROMA\ aise\ - Rappresentanti di oltre 170 Paesi e numerose organizzazioni internazionali e della società civile hanno rinnovato il proprio impegno verso la protezione, il ripristino e l’uso sostenibile delle zone umide, ecosistemi cruciali per la biodiversità e la resilienza climatica. Con questo impegno si è conclusa la 15a Conferenza delle Parti (COP15) contraenti della Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale, tenutasi nei giorni scorsi nell’iconica località di Victoria Falls, in Zimbabwe, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Tra i risultati più rilevanti della riunione, a cui ha partecipato anche l’Italia con una delegazione composta da rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e dell’ISPRA, e guidata dall’Ambasciatore d’Italia ad Harare, Umberto Malnati, la pubblicazione della nuova edizione del Panorama Globale sulle Zone Umide (GWO), il lancio del Partenariato globale per la stima degli uccelli acquatici (WEP), l’approvazione di misure relative a cultura, conoscenze tradizionali, giovani e aree urbane, al rafforzamento della visibilità della Convenzione e al coordinamento con altri accordi ambientali multilaterali, nonché al miglioramento del sistema informativo e all’aggiornamento dei criteri di designazione delle Zone Umide di Importanza Internazionale.
Adottato anche il quinto Piano Strategico, il cui obiettivo sulla conservazione e il ripristino delle zone umide include traguardi che mirano a contribuire ai target del Quadro Globale per la Biodiversità (GBF), che prevedono il ripristino del 30% degli ecosistemi degradati e la tutela del 30% della superficie terrestre, acquatica e marina entro il 2030, ed approvato il primo, seppur modesto, aumento del budget della Convenzione degli ultimi quindici anni.
Presentate, poi, una serie di iniziative macroregionali in Africa meridionale, nel sudest asiatico e promossa la collaborazione interregionale per lo scambio di buone pratiche. La Conferenza è stata, anche, occasione per riunire i membri dell’iniziativa regionale per il Mediterraneo (MedWet).
Importanti risultati anche per l’Italia. A margine dei lavori della Conferenza, infatti, sono stati consegnati dalla Segretaria Generale della Convenzione, Musonda Mumba, e alla presenza del Direttore Generale della Direzione Suolo e Acqua della FAO, Lifeng Li, i certificati di quattro nuove Zone umide italiane, riconosciute di importanza internazionale e inserite nella Lista Ramsar: la Foce dell'Isonzo-Isola della Cona in Friuli-Venezia Giulia, il Lago di Sibolla, la Palude Orti-Bittegone, l’Ex Lago e la Palude di Bertina in Toscana.
Inoltre, il nostro Paese ha celebrato l’elezione quale membro del Comitato Permanente della Convenzione per il triennio 2025-2028. (aise)