Mali: il Cerf stanzia 11 milioni per la sicurezza alimentare e l’accoglienza di rifugiati
ROMA\ aise\ - In seguito alle crisi che stanno colpendo le regioni centrali e settentrionali del Mali, il coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite ha annunciato lo stanziamento di 11 milioni di dollari a valere sul Central Emergency Response Fund (CERF), il fondo centrale per la risposta alle emergenze delle Nazioni Unite.
A causa dell’intensificarsi degli scontri in Burkina Faso, nel primo trimestre del 2024, è stato registrato un massivo arrivo di rifugiati in Mali, in particolare nelle regioni di Bandiagara, San, Mopti, Douentza e Sevare, i quali necessitano di registrazione e di assistenza multisettoriale per coprire i bisogni primari.
Inoltre, secondo l’ultimo Cadre Harmonisé, il Mali risulta essere l’unico Paese della regione del Sahel con una parte della popolazione che si trova ad affrontare la fase 5 dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), ossia un livello catastrofico di insicurezza alimentare. Il rapporto prevede, infatti, che oltre 120.000 persone si troveranno nella fase 4 e 5 dell’IPC nella prossima stagione di magra (da giugno ad agosto 2024) nelle regioni di Menaka, Gao e Mopti.
Lo stanziamento del CERF permetterà di rispondere ai bisogni alimentari e nutrizionali immediati delle persone che si trovano nelle fasi 4 e 5 dell’IPC, attraverso una risposta mirata nei settori della sicurezza alimentare e della nutrizione. Inoltre, sosterrà i rifugiati appena arrivati dal Burkina Faso attraverso un’assistenza multisettoriale nei settori della sicurezza alimentare, dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, dell’alloggio, della protezione (anche per quanto riguarda la violenza di genere) e dell’istruzione.
La Cooperazione Italiana sostiene da diversi anni il CERF, con un contributo crescente a partire dal 2016, alla luce delle continue crisi umanitarie nel mondo. Nell’anno 2023, l’Italia ha erogato un contributo pari a 15 milioni di Euro senza vincoli di destinazione (cd. unearmarked), posizionandosi nel gruppo dei principali 10 donatori del Fondo, tra i quali Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Germania, Norvegia, Danimarca, Canada, USA e Belgio. (aise)