Sedici giorni di attivismo: si chiude la campagna AICS contro la violenza di genere

Campagna Ahi es AICS L'Avana
ROMA\ aise\ - Si è chiusa ieri, 10 dicembre, nel 77° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la campagna mondiale dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere di UN Women, dedicata quest’anno al tema “End digital violence against all women and girls”.
AICS ha aderito alla campagna con “Safe online, safe offline”, iniziativa che ribadisce il diritto alla sicurezza digitale per donne e ragazze. Nel quadro del proprio mandato, l’Agenzia ha riaffermato il ruolo centrale dell’uguaglianza di genere nella cooperazione italiana allo sviluppo, promuovendo l’emancipazione femminile attraverso un approccio a doppio binario: come priorità specifica e come dimensione trasversale a tutte le iniziative di cooperazione.
La campagna è stata inaugurata il 24 novembre con la mostra “Nyama, accanto all’anima” alla Casa internazionale delle donne, che racconta attraverso immagini e testimonianze dal Mali l’impegno della Cooperazione italiana e di AICS Dakar contro la violenza di genere. Il 27 novembre è stato inoltre presentato l’Atlas “Claiming Space” di WeWorld Onlus sui diritti di donne e ragazze in oltre 20 Paesi. All’interno di tale evento, sono state raccolte anche le testimonianze di attiviste per i diritti delle donne provenienti dal Kenya e dall’Afghanistan, con interventi dalle Sedi di AICS Nairobi e Islamabad che hanno fornito approfondimenti sul contesto operativo all’interno del quale si inseriscono gli interventi implementati dalle stesse.
Nel corso dei 16 giorni della campagna, le Sedi estere di AICS hanno condiviso esperienze e pratiche significative: a L’Avana, l’iniziativa “Ahí es: adolescencias libres de violencias machistas”, in cui adolescenti raccontano online le diverse forme di violenza; a Gerusalemme il progetto “FURSA”, che rafforza la fiducia di donne e ragazze nella riparazione dei dispositivi elettronici, superando il timore di violazioni della privacy e violenze digitali; a El Salvador il programma “MELYT”, volto a favorire l’accesso delle donne a competenze imprenditoriali, finanziarie e digitali; a Islamabad l’iniziativa “Radio Education”, che produce contenuti educativi per promuovere empowerment e uguaglianza di genere; e a Dakar il cortometraggio “Ma lank – Basta!”, contro la violenza digitale su donne e ragazze.
In aggiunta, sono state pubblicate interviste, storie di beneficiarie ed esempi di promising practices (provenienti dalle Sedi di Addis Abeba, Amman, Beirut, Dakar, Hanoi, Kiev, Tirana, Gerusalemme, Islamabad, L’Avana, Maputo, Niamey, San Salvador) sul magazine Oltremare, evidenziando l’impegno della Cooperazione nell’integrazione sistematica della prospettiva di genere all’interno delle proprie iniziative (gender mainstreaming) con particolare enfasi su protezione dalla violenza di genere veicolata dalla tecnologia digitale, empowerment femminile, inclusione sociale, rafforzamento della partecipazione femminile all’interno dei processi decisionali.
Il 5 dicembre è stata inoltre realizzata una formazione interna per tutto il personale AICS sul tema “Violenza, molestie e discriminazioni”, condotta dalla consigliera di Fiducia Nicoletta Parvis, al fine di rafforzare la politica di tolleranza zero dell’Agenzia nei confronti di sfruttamento, abusi e molestie sessuali.
Nella giornata di ieri, infine, richiamando altresì la Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre scorso, è stato realizzato l’evento “Inclusione delle persone con disabilità nell’aiuto umanitario: esperienze, sfide e prospettive”, ponendo particolare attenzione a donne e ragazze con disabilità nel contesto delle crisi umanitarie.
AICS continuerà ad essere prima linea per contrastare la violenza di genere e promuovere la parità di genere, affinché l’impegno non si esaurisca nei 16 giorni di attivismo ma continui a rimanere al centro del proprio operato. (aise)