Arti sceniche in cantiere: al via la XII Edizione del Festival Orizzonti Verticali
SIENA\ aise\ - Teatro, danza, musica, incontri, performance, installazioni all’ombra delle Torri. Torna “Orizzonti Verticali - Arti sceniche in cantiere” edizione 2024, da oggi, mercoledì 31 luglio, a sabato 3 agosto in vari luoghi di San Gimignano (Siena).
La direzione artistica del festival è di Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini. L’organizzazione è curata dalla compagnia Giardino Chiuso e Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee. Con il contributo di Regione Toscana e Comune di San Gimignano - Assessorato alla Cultura, nell’ambito della manifestazione “Accade d’Estate 2024”
"La XII edizione di Orizzonti Verticali - dichiarano Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari - apre nuovamente gli spazi di San Gimignano al teatro, danza, musica e performance contemporanei, che diventano palcoscenici naturali, peculiari e creativi. Fin dalla sua nascita il festival rivolge lo sguardo alle nuove forme d’arte in dialogo con la propria genesi, la propria storia. La concentrazione in pochi giorni delle proposte costringe gli artisti, la critica e il pubblico in un contatto molto stretto, condizione che alimenta quella dialettica necessaria ad una crescita intellettuale collettiva, sicuramente propositiva".
"L’immagine di Orizzonti Verticali quest’anno vede la città e le sue radici - proseguono -. Radici che non vanno assolutamente dimenticate anche se “invisibili agli occhi". Sono proprio loro che reggono e amplificano i nostri pensieri. Sono le nostre radici che renderanno più solide le costruzioni orizzontali, più alte e più maestose le verticalità. Il percorso progettuale quindi si rinnova ulteriormente, cercando di dare un senso sempre più concreto al nostro sforzo artistico. L’obiettivo, per gli anni futuri, sarà quello di continuare la costruzione, in cantiere fin dalla nascita di Orizzonti Verticali, di questa cittadella della cultura, un ampio palcoscenico dove i vari linguaggi dell’arte scenica si incontrano, dalla tradizione alla ricerca contemporanea, riposizionando la creazione e la produzione artistica nel suo ruolo sociale più nobile. I tempi che stiamo vivendo sono in una mutazione vorticosa e, forse, poco prevedibile. La perdita continua delle professionalità nel nostro settore, e le nefaste tendenze politiche attuali relative allo spettacolo dal vivo, scombinano le certezze e minano le nostre radici come un fertilizzante velenoso, inaridendo la menti artistiche e i processi creativi per la realizzazione delle opere d’arte. Quindi l’individuazione di un luogo adatto e confortevole dove coltivare i pensieri, critici e artistici, diventa una priorità necessaria alla germogliazione delle idee e delle utopie. Perché, questo è innegabile: “Il teatro è un modo di conoscere il mondo con forze non solo razionali, ma anche emozionali. È il luogo delle contraddizioni: e dove c’è contraddizione c’è vita, c’è dialogo e si costruiscono le utopie”. (Roberto Guicciardini)". (aise)