“Cualquiera de nosotras. Chiunque di noi”: l’artista spagnola Blanca Montalvo a Palermo con l’Instituto Cervantes

PALERMO\ aise\ - È stata inaugurata ieri nella Chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani a Palermo la mostra “Cualquiera de nosotras. Chiunque di noi”, un’esposizione site specific dell’artista spagnola Blanca Montalvo.
Promossa dall'Instituto Cervantes di Palermo, la mostra, realizzata in collaborazione con l’Universidad de Malaga - UMA e curata dalle storiche dell’arte Modesta Di Paola e Giulia Ingarao, ha come tema la rappresentazione della donna, di qualsiasi donna che non sia necessariamente nota o che ricopra un ruolo di potere - da qui il titolo dell’esposizione - colta in un momento di felicità e spensieratezza.
Nelle quattordici opere esposte a Palermo l’artista utilizza la simbologia classica della ritrattistica diffusa dal periodo romano fino ad oggi - troni, baldacchini, corone, scettri, cornucopie o fronde - riscrivendo il rapporto tra significato e significante. Ne deriva una “nuova” ritrattistica irriverente e giocosa, che demistifica le forme e le modalità tradizionali di rappresentazione del potere.
La donna, quindi, non è più un oggetto di desiderio al servizio dello sguardo maschile, ma si rivela come un soggetto padrone di sé e del proprio tempo.
“Il processo creativo parte da alcuni ritratti fotografici che l’artista trasferisce su diversi supporti creando sagome grezze che si stagliano irriverenti sullo sfondo di contesti stranianti e leziosi: una serie di icone del kitsch che funzionano come specchio estetico della normalità”, scrivono le curatrici Di Paola e Ingarao nel testo critico. “Né dame, né eroine, solo donne, la cui immagine è tesa a incarnare l’ideale della quotidianità come virtù. Fugando così il dubbio che questa mostra possa essere una sequenza di ritratti tesi a dimostrare la grandezza delle donne, Blanca Montalvo rafforza il pensiero che la bellezza femminile, un tema assai caro alle corti, alla storia, alle riviste o alla televisione, sia invece atta a produrre controinformazione. Le figure si liberano della retorica della rappresentazione convenzionale per esplorare nuovi stereotipi e contestare qualsiasi forma possibile di cornice. Sovradimensionando le immagini in mostra demistifica le forme tradizionali di rappresentazione dell’autorità e, destrutturando un lessico consolidato nei secoli, ci spinge ad esplorare la teatralità della nostra esistenza attraverso una giocosa risignificazione dei simboli del potere”.
Blanca Montalvo è anche docente e ricercatrice presso l'Università di Malaga. La sua ricerca e il suo lavoro creativo si concentrano sulla narrazione attraverso video, installazioni, disegno, scultura, fotografia e arte sonora. Ha tenuto mostre in Spagna, Messico, Stati Uniti, Italia e Uruguay.
Attualmente è membro del gruppo di ricerca DIANA (Diseño de Interfaces AvaNzAdos) e partecipa ai progetti di ricerca Cuerpos Conectados II. Nuevos procesos de creación y difusión de las prácticas identitarias en la no-presencialidad (UB) e Estética del poder (JA.B3-33), di cui è ricercatrice principale.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 27 marzo. (aise)