“Di nuvole e di soglie”: la mostra di Ernesto Morale al SAC di Robecchetto con Induno

MILANO\ aise\ - Si è inaugurata ieri, 10 maggio, e sarà aperta al pubblico sino al 14 giugno la mostra che lo spazio post-industriale SAC – Spazio Arte Contemporanea di Robecchetto con Induno, Milano, dedica a Ernesto Morales (Montevideo, Uruguay, 1974). “Di nuvole e di soglie” è il titolo dell’esposizione, a cura dello stesso artista con Nicoletta Candiani e incentrata su due delle serie più note dell’artista: Clouds e Places.
I dipinti a olio su tela riflettono la ricerca artistica e concettuale che l’autore ha condotto negli ultimi dieci anni, muovendo dall’esplorazione della natura fluida ed effimera delle nuvole, di cui cattura l’eterna mutevolezza come metafora della condizione umana e dell'impermanenza della vita stessa (Clouds), alle rappresentazioni di luoghi, intrecciando memoria e percezione attraverso l'uso di colori e composizioni che evocano emozioni e ricordi (Places).
Transitorietà e trasformazione gli aspetti centrali della serie Clouds, in cui Ernesto Morales esplora il tema dell’effimero attraverso la rappresentazione pittorica delle nuvole, utilizzando un linguaggio visivo sospeso tra astrazione e figurazione, utile a indagare il confine tra materia e immaterialità, invitando lo spettatore a una riflessione sulla percezione del tempo e dello spazio.
Un effetto che l’artista ottiene attraverso una tecnica precisa e l’uso di cromie evanescenti, che danno vita ad atmosfere sospese, la cui ripetizione compositiva diventa un elemento di continuità e meditazione. Allo spettatore si apre così un panorama che attraverso l’evocazione e la contemplazione stimola uno spazio di riflessione intimo e sensoriale.
Nella serie Places, Ernesto Morales interroga la propria memoria alla ricerca di luoghi passati, che attraverso una pittura evocativa, caratterizzata da velature e sovrapposizioni cromatiche, trasforma in scenari sospesi tra realtà e immaginazione, paesaggi rarefatti che sembrano emergere da un tempo indefinito.
Tra architetture e dettagli che si dissolvono in atmosfere oniriche, la percezione dello spazio si fa inafferrabile e la riflessione volge nuovamente alla natura mutevole dell’esistenza e dei suoi luoghi, spazi sospesi tra ricordo e perdita, presenza e assenza, dove lo spettatore può vivere un’esperienza intima e profondamente contemplativa.
Ernesto Morales nasce nel 1974 a Montevideo, in Uruguay, e inizia il suo percorso artistico a Buenos Aires dove ha vissuto fino al 2006 per poi trasferirsi in Europa. Dopo un primo periodo a Parigi, stabilisce il suo studio in Italia, inizialmente a Roma e dal 2011 a Torino.
La sua ricerca artistica lo ha condotto negli ultimi venti anni a realizzare mostre in musei e gallerie internazionali tra Europa, America e Sud-Est asiatico. Tra il 2009 e il 2025 ha rappresentato istituzionalmente Italia, Argentina e Uruguay con una serie di importanti esposizioni personali. Nel 2019 è stata inaugurata la sua retrospettiva “Mindscapes” a New York presso il Consolato Generale della Repubblica Argentina. Nel 2023 ha realizzato la mostra “Come fosse luce” in dialogo con l’opera di Lucio Fontana presso la Fondazione La Crescentina in Piemonte, Italia, e da novembre 2024 a febbraio 2025 realizza la sua mostra “The beginning and the light” presso il Rothko Museum in Lettonia. (aise)