“Dialoghi tra storia e contemporaneità”: Alessandra Porfidia in mostra all’Aleph Rome Hotel

Alessandra Porfidia, FlowStructure-Environment, 2025, acrilico ed ecoline su tela, cm 120x100

ROMA\ aise\ - Dialoghi tra storia e contemporaneità”. Così si intitola il nuovo appuntamento con il ciclo espositivo dell'Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton, inaugurato lo scorso 12 dicembre e che si chiuderà il prossimo 9 aprile (dalle 10 alle 20 dal lunedì al sabato).
Curato dalla storica e critica d’arte Brigida Mascitti e realizzato appositamente per la lobby dell’Aleph Hotel con la nuova mostra di Alessandra Porfidia (Roma, 1962), docente di “Scultura” e coordinatrice dell’omonima Scuola presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Le sue opere, 6 tecniche miste su tela, facenti parte del ciclo “Landscapes. Silence of light, silence of shadow”, sono state realizzate ad hoc per la mostra e sono espressive dello studio di Porfidia sul paesaggio, sulla luce e sull’ombra.
“Sono davvero felice che questo percorso d’arte all’Aleph Rome Hotel stia continuando con successo - ha spiegato Valeria Fruscio, direttrice dell’Aleph Rome Hotel -. Queste incursioni artistiche nella lobby sono fortemente gradite dai nostri ospiti, in un dialogo virtuoso tra ospitalità, arte e creatività”.
Il verbo artistico di Alessandra Maria Porfidia, che tradizionalmente si distingue per una tensione costante tra dimensione individuale e collettiva, tra progettualità e apertura al processo, in un’ottica in cui l’opera diventa esperienza relazionale e luogo di trasformazione, per questa occasione sarà volto agli spazi storici dell’Aleph senza far venir meno, mediante la bidimensionalità della tela, l’approccio coerente e articolato alla visione della tradizionale scultura ambientale, da lei intesa come pratica artistica in dialogo con lo spazio architettonico, il paesaggio naturale ed il contesto urbano, nella prospettiva di una sostenibilità estetica e materiale.
I colori nei toni pastellati campeggiano nelle sue grandi tele racchiuse nelle boiseries - come in una visione aerea - in un flusso vibrante di luci ed ombre dove, come di consueto, predomina l’alternanza strutturale binaria del bianco-nero.
I protagonisti del percorso d’arte “Dialoghi tra storia e contemporaneità” sono tre storici docenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Gianluca Murasecchi, Alessandra Porfidia e Vincenzo Scolamiero che, come da progetto, sono stati chiamati a realizzare 6 opere pittoriche ciascuno, appositamente pensate per le grandi boiseries della lobby dell’Aleph - ospitato in un palazzo storico, un tempo sede della Cassa di Risparmio – caratterizzata dalla brillantezza del marmo verde cipollino.
A livello internazionale, ha esposto negli Stati Uniti (Ann Norton Sculpture Gardens, Palm Beach, 1999), in Europa, in Giappone (Triennale Internazionale delle Arti, Osaka, 1998 e 2001) - dove ha ricevuto il Suntory Prize con l’opera Big Composition (oggi nella collezione permanente del Museo di Arte Contemporanea di Osaka) - e in Israele (Tel Aviv Museum, 2014–2015). Ha inoltre partecipato al X Forum Internazionale di Scultura presso il Guggenheim di Bilbao (2011) con il progetto Sustainability of the Imagination. Altri contesti espositivi hanno incluso Parigi, Berlino, Monaco, Antibes e Montauban.
Membro dell’International Sculpture Center (USA) dal 1998 e del network europeo Sculpture Network, Porfidia è attivamente coinvolta in piattaforme di ricerca artistica transnazionale, come Erasmus+, EU4Art e Horizon 2020. Per quasi un decennio ha ricoperto il ruolo di delegata alle relazioni internazionali e coordinatrice Erasmus presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha inoltre insegnato Scultura presso le Accademie di Brera (Milano), Sassari e Macerata, e conduce regolarmente workshop e simposi in Italia, Europa e Giappone.
Come sottolineato dalla curatrice Brigida Mascitti, la produzione artistica di Murasecchi, Porfidia e Scolamiero, nonostante sia “caratterizzata da una cifra stilistica totalmente distante dal punto di vista tecnico e materico, è espressiva della tradizione artistica rinnovata. I tre, d’altro canto, presentano un comune verbo astratto senza tempo, in grado di superare i confini della contemporaneità e capace di dialogare con il contesto storico della location espositiva”. Gli artisti hanno infatti già realizzato, in gruppo e singolarmente, esposizioni in luoghi del passato fortemente caratterizzati sotto il profilo artistico ed architettonico, oltre che di natura estranea al comune contesto museale”.
A conclusione dell’esposizione di Porfidia, seguirà dunque la personale di Vincenzo Scolamiero (Sant’Andrea di Conza, AV, 1956), ultima mostra in programma del ciclo espositivo “Dialoghi tra storia e contemporaneità”. (aise)