“Dio mi deve chiedere perdono”: il libro di Alessandro Fantin

ROMA\ aise\ - In occasione della Giornata della Memoria 2025, Ediciclo Editore pubblica con il marchio Nuovadimensione il libro “Dio mi deve chiedere perdono. La storia di un ragazzo di campagna deportato a Mauthausen” (17 euro, 240 pagine).
Il volume, da ieri in libreria, è la prima uscita dell’anno e porta la firma di Alessandro Fantin, storico, oltre che nipote del protagonista Luciano Battiston, l’ultimo sopravvissuto della provincia di Pordenone al campo di concentramento di Mauthausen, in Austria. La prefazione è di Carlo Greppi, storico e scrittore, la postfazione è di Patrizia Del Col, Presidente Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti – Sezione di Pordenone e Vicepresidente nazionale.
Un ragazzo di provincia ignaro delle dinamiche politiche e sociali viene deportato nei lager nazisti. Si salva grazie all’amicizia e alla forza di resistenza.
Luciano Battiston è un ventunenne della campagna pordenonese quando viene arrestato nel 1945 durante un rastrellamento notturno. Torturato dai fascisti della “Banda Vettorini” e condannato a morte dal tribunale tedesco, viene graziato e deportato a Mauthausen il 7 febbraio con il numero di matricola 126625. Affronta i 186 scalini della “Scala della Morte” e tutte le mansioni più massacranti.
Sopravvive all’inferno del lager grazie a un compaesano, Luigi “Vigi” Belluz, ritrovato nel campo. Luciano e Vigi fanno un patto: “O via tutti e due o a casa tutti e due”; i due amici dividono tutto, persino l’aria che respirano. Giunto allo stremo delle forze e a un passo dal forno crematorio, Luciano viene liberato dalle truppe americane il 6 maggio 1945. I due compaesani sopravvissuti tornano a casa a piedi, affrontando molte avversità lungo il percorso.
La confessione toccante di Luciano è stata raccolta dal nipote Alessandro, un passaggio di testimone per tramandare ciò che è stato e scongiurare i rigurgiti di nazifascismo.
Alessandro Fantin, storico, classe 1983, nasce a Motta di Livenza (TV). Svolge attività di ricerca nel recupero delle testimonianze orali dei conflitti mondiali. Collabora con il Centro Isontino di Ricerca “L. Gasparini” di Gradisca d’Isonzo con il quale ha pubblicato due volumi. Per l’editore Jouvence è uscito Costantinopoli 1204 (2015). (aise)