Elisabetta, donna e sovrana: l’analisi di Simona Busni in “Tre regine per una corona”

ROMA\ aise\ - Il 21 aprile del 1926 nasceva a Londra Elisabetta Alexandra Mary Windsor, nota al mondo come Elisabetta II, donna iconica ed enigmatica, devota in tutto e per tutto alla sua missione da regina. A lei e alla serie “The Crown” è dedicato “Tre regine per una corona. The Crown e la nuova era del royal biopic” di Simona Busni, in libreria con Infinito edizioni (14 euro –104 pagine).
“Il percorso identitario affrontato da Elisabetta si delinea nel segno di una lacerante scissione, che la colloca in un interludio perfettamente riconoscibile, al confine tra istanze biopic e dinamiche di stampo melodrammatico”, scrive Busni. “In questo The Crown si allinea ai canoni narrativi più classici. Da una parte, c’è la donna: la figlia che ha da poco perso il padre e che si prepara a dover prendere il suo posto in un ruolo tipicamente maschile (sulla scatola rossa contenente i documenti ufficiali c’è scritto ancora “The King”); la nipote di un ex sovrano esiliato, che ha rinunciato a tutto per amore; la moglie sposata a un individuo sfidante, poco incline a vederla “troneggiare” e ad accettare il fatto di non poter dare il proprio cognome ai figli; la madre costretta a separarsi continuamente dai suoi bambini per adempiere agli impegni pubblici; la sorella maggiore di una ragazza eccentrica, innamorata di un uomo divorziato che non le è concesso di sposare. Dall’altra, comincia a materializzarsi il riflesso della sovrana, fidei defensor, pronta a essere consacrata e a portare sul capo a vita il peso fisico e simbolico della corona, la monarca integerrima, designata a svolgere il lavoro più difficile di tutti: quello di non fare niente, di essere imparziale, di non dichiarare mai la propria posizione o il proprio punto di vista, evitando all’occorrenza di parlare, annuire, sorridere, pensare, sentire, respirare o, perfino, esistere”.
“Tre regine per una corona. The Crown e la nuova era del royal biopic” è un libro unico e originale dedicato alla premiatissima serie The Crown, che ha appassionato milioni di persone in tutto il mondo.
Simona Busni è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, dove insegna Storia e critica del cinema e Culture cinematografiche contemporanee. Fa parte delle redazioni di L’avventura. International Journal of Italian Film and Media Landscapes, Fata Morgana e Fata Morgana Web. Oltre a numerosi saggi per riviste di settore e in volumi collettanei, ha pubblicato due monografie: La voce delle donne. Le sconosciute del melodramma, da Galatea a Lucia Bosè (2018) e Michelangelo Antonioni. L’alienista scettico (2019), vincitore del Premio Limina 2020 come miglior libro italiano di studi sul cinema. Tra i suoi principali interessi di ricerca vi sono i generi, il divismo e i personaggi femminili. (aise)