Fotografia resistente: il ruolo delle immagini nella narrazione storica

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MILANO\ aise\ - In occasione dell’80°Anniversario della Liberazione, Rete Fotografia presenta l’XI edizione di Archivi Aperti, dal titolo “Fotografia resistente: il ruolo delle immagini nella narrazione storica”, in programma dal 17 al 26 ottobre a Milano. Un convegno nazionale aprirà la rassegna, seguito da visite guidate gratuite, incontri e laboratori diffusi su gran parte del territorio nazionale, in occasione delle quali, archivi e musei pubblici e privati apriranno le proprie porte a tutti i cittadini e alle scuole.
Le Regioni coinvolte in questa edizione sono Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Veneto.
Il programma completo e l’elenco aggiornato degli archivi aderenti sono sul sito www.archiviaperti.it.
Punto focale della rassegna è la riflessione sul ruolo del medium fotografico all’interno del processo di costruzione, ricostruzione e sedimentazione della memoria. La fotografia genera memorie personali e collettive, contribuendo alla costruzione delle narrazioni storiche, e va considerata fonte storica a pieno titolo, non solo contenuto iconografico a carattere illustrativo, come spesso accade.
Fondamentale per l’interpretazione e la comprensione della storia, come tutte le fonti, la fotografia può essere documento, ma certamente non lo è in senso neutro: va sottoposta al vaglio della critica, rivendicando oggi più che mai il ruolo etico e civile della riflessione storica.
Fra immagini-icona e reportage meno conosciuti, in dialogo con periodici, materiale filmico e altre tipologie di documenti, verranno affrontati temi legati alla Resistenza, alla lotta di Liberazione, al processo di ricostruzione post-bellica. Ma anche alla memoria dei luoghi e ai processi che portano alla formazione di identità visive, sia nelle comunità che nelle imprese, sottolineando il ruolo cruciale della documentazione storica e visiva nel preservare e costruire memoria collettiva.
PARTECIPANTI | LA MEMORIA VISIVA DELLA LIBERAZIONE: ARCHIVI, SGUARDI, NARRAZIONI
Tra le proposte di visita in programma, legate al tema della manifestazione, figura la visita all’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, dove un racconto che intreccia storia civile, memoria e solidarietà prende forma attraverso i reportage dell’agenzia sull’ingresso dei partigiani a Milano – uno degli episodi più iconici della Liberazione – e le fotografie scattate dagli stessi partigiani. Anche il Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano partecipa con il proprio fondo dedicato ai bombardamenti del 1943 e ai danni subiti da luoghi simbolici come Santa Maria delle Grazie, il Teatro alla Scala e la Ca’ Granda.
Aldo Aniasi, partigiano e comandante della II Divisione Garibaldi Redi attiva in Val d’Ossola, è al centro della visita proposta dalla Fondazione a lui intitolata, che per la prima volta aderisce ad Archivi Aperti. Un’occasione preziosa per approfondire la figura e l’impegno di Aniasi durante la Resistenza.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia racconta invece la vicenda del suo fondatore, Guido Ucelli, attivo nella Resistenza milanese. La sua storia si intreccia con quella dello scultore Arrigo Minerbi, da lui salvato dalle persecuzioni razziali. La porta del Duomo di Milano, realizzata da Minerbi, diventa simbolo tangibile di rinascita e memoria condivisa. A questa narrazione si collega la partecipazione del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), che propone un approfondimento sugli archivi relativi agli antifascisti e partigiani ebrei, che restituiscono una memoria personale e collettiva della Resistenza ebraica in Italia. Il Museo delle storie di Bergamo, in collaborazione con ANPI, propone un focus sulla sfilata dei partigiani e delle partigiane del 4 maggio 1945 a Bergamo, momento corale e altamente simbolico nella storia della città.
La Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala propone sia un incontro dedicato alle opere perdute durante il pesante bombardamento del 23 gennaio del 1944 che distrusse quasi completamente la Basilica dell’Osservanza, sia una visita alla Fototeca Giuliano Briganti, custode di preziose testimonianze fotografiche e librarie. Tra le opere ricordate, anche la prima versione del San Matteo di Caravaggio e l’Assunta di Sassetta, entrambe perdute a Berlino durante il conflitto.
La Cineteca di Bologna contribuisce con materiali fotografici e filmici sulla Liberazione a Bologna e in collaborazione con la Fondazione Alinari di Firenze e l'Istituto Storico Parri di Bologna, esplora lo ‘sguardo degli Alleati’, documentando con immagini inedite la Linea Gotica in Emilia-Romagna e la presenza di diversi eserciti nella Liberazione.
Lo “sguardo” si amplia poi a Trieste, con la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte. Protagonista dell'incontro sarà il fondo fotografico USIS (United States Information Service), realizzato tra il 1948 e il 1951 e donato alla città di Trieste con finalità propagandistiche. Un patrimonio visivo che racconta la ricostruzione post-bellica e il ruolo degli Stati Uniti nella diffusione del modello democratico occidentale.
Fondazione Dalmine, Fototeca Gilardi, CDEC – Centro in una vista condivisa dei lori patrimoni mostreranno materiali sulla resistenza operaia, la propaganda e il mondo del lavoro: testimonianze visive del contributo dei lavoratori alla lotta partigiana e dei meccanismi della comunicazione dell’epoca.
L’XI edizione racconta un’Italia che resiste, si rialza e si ricostruisce.
L’archivio della Triennale a Milano propone ad esempio un approfondimento del Quartiere Triennale Ottava, il QT8, progetto urbanistico d’avanguardia nato nel dopoguerra su impulso di Piero Bottoni, pensato per migliorare le condizioni di vita attraverso una visione sociale dell’architettura, che comprende il Monte Stella, collina artificiale costituita con le macerie degli edifici distrutti a seguito dei bombardamenti subiti dalla città.
Tra gli esempi recenti di fotografia resistente, si segnalano le iniziative della Fondazione Romano Cagnoni, dedicate alla lotta per la libertà anche nei contesti dove questa non ha trovato esiti positivi, come nei conflitti che hanno attraversato l’ex Jugoslavia negli anni ’90. Un tema affrontato anche attraverso gli scatti di Ivo Saglietti (in una mostra Genova e un incontro a Milano), che ha raccontato luoghi segnati da crisi e conflitti – come Cile, Kosovo, Siria e Perù – e di Ugo Panella (all’Istituto italiano di Fotografia di Milano), testimone delle grandi disuguaglianze del nostro tempo in Paesi come Afghanistan, Ucraina, Kenya e Bangladesh. Un confronto aperto su come la fotografia possa ancora oggi essere un atto di memoria e di resistenza.
Infine, l’incontro di Fondazione 3M a Milano, incentrato su storie che raccontano fondamentali aspetti tecnici, solitamente trascurati o poco conosciuti, che hanno caratterizzato la fotografia della Resistenza. Si parlerà ad esempio della Leica IIIb, soprannominata "Leica della libertà", usata da Ernst Leitz per salvare i suoi dipendenti ebrei e di molto altro ancora.
UNA RETE NAZIONALE DI ARCHIVI E CULTURA FOTOGRAFICA
Archivi Aperti ha consolidato negli anni il suo ruolo di iniziativa di riferimento per la valorizzazione degli archivi fotografici in Italia, promuovendo la loro accessibilità e sensibilizzando il pubblico sulla loro importanza storica. Con oltre 400 partecipanti coinvolti dal 2016 a oggi attraverso 10 edizioni, il progetto ha creato una rete di connessioni significative tra realtà diverse, favorendo il dialogo e la collaborazione.
Nel 2025 l'iniziativa segnerà un nuovo traguardo importante: per la prima volta, gli archivi aderenti collaboreranno attivamente in rete, sviluppando progetti condivisi e trasversali in diverse città italiane. Tra le collaborazioni previste, oltre a quelle sopra citate, segnaliamo la visita condivisa tra Fondazione ATM e Fondazione AEM a Milano che mette in dialogo documenti conservati negli archivi delle due aziende milanesi ex municipalizzate, protagoniste della storia cittadina.
Gli incontri si terranno in 12 regioni italiane, con un'ampia adesione in Lombardia, regione d'origine della manifestazione, e una crescente partecipazione in Puglia, grazie alla partecipazione della Sovrintendenza Soprintendenza Archivistica e Bibliografica.
Tra le iniziative dell’Ente, in collaborazione con la Fondazione Mario Luzi, il seminario di presentazione del volume di Maria Antonietta Catella, dedicato alle strategie di protezione del patrimonio monumentale in Puglia e Basilicata durante la Seconda guerra mondiale. Il volume valorizza una rara serie fotografica che mostra i principali monumenti della regione bardati per difenderli dai bombardamenti.
Tra i nuovi partecipanti nel 2025, si distinguono numerose realtà di grande valore documentario come la Fondazione Aldo Aniasi a Milano e la Fondazione Gramsci a Roma.
La Fondazione Paolo e Giuliana Clerici di Genova - nuovo socio di Rete Fotografia – porta l’Archivio Fotografico Francesco Leoni, con oltre tre milioni di immagini che raccontano la storia di Genova dal 1930 agli anni ’90.
La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania propone un incontro dedicato alla conoscenza di alcuni tra i principali archivi fotografici della regione, pubblici e privati dichiarati di notevole interesse culturale, tra cui l’archivio dell’ex ILVA di Bagnoli.
L’Associazione Gian Butturini presenta l’archivio del fotoreporter Gian Butturini, testimone dei grandi conflitti e delle contraddizioni del Novecento. Infine, la collezione privata di Damiano Carrara, Memory Is Not A File, offre un patrimonio unico di diapositive vintage dagli anni ’40 agli ’80, accompagnato da un progetto dedicato al recupero e alla diffusione di questo materiale straordinario.
Infine, l’associazione MIP – Matera International Photography presenta dal vivo una selezione degli Archivi Ritrovati, progetto dedicato alla riscoperta di fondi fotografici dimenticati. Tra i materiali, un raro poster book di Franco Fontana sul paesaggio urbano. Saranno inoltre esposte fotografie dagli archivi di Rosario Genovese, che documentano l’evoluzione architettonica e sociale della città. Un’occasione per riflettere sul valore della memoria visiva e sull’importanza della conservazione degli archivi fotografici come strumenti di narrazione culturale e storica. (aise)