I Promessi sposi nei dialetti d'Italia: quadri scenici itineranti sul tratturo Pescasseroli - Candela

BOJANO\ aise\ - Un'idea che non c'era. Dare a Renzo e Lucia e a tutti gli altri personaggi mirabili scaturiti dalla penna di Alessandro Manzoni un dialetto, un gergo, uno slang, un argot tale da farne garanti ambasciatori di un territorio, di una cultura, di un un'epoca. Non solo. Affidare a tali personaggi avvolti nei loro luoghi, nella loro storia, il compito di interpretare le infinite sfaccettature delle realtà regionali.
“I Promessi Sposi nei Dialetti d'Italia, Quadri Scenici Itineranti sul Tratturo Pescasseroli Candela” è il titolo dell’evento che si terrà venerdì 20 dicembre nel centro storico di Bojano (Campobasso), lungo l'antico Tratturo e in alcuni sporti (fondaci). Si tratta di una libera rivisitazione, a firma di Mina Cappussi, Daniele Romano e Alessio Spina, con un tocco divertente e accattivante, del celebre romanzo di Alessandro Manzoni, tra le opere miliari della Letteratura Italiana. Un evento, in anteprima assoluta, organizzato da Molise Noblesse, Filitalia International, Centro Studi Agorà, quotidiano internazionale UMDI Un Mondo d’Italiani, Ippocrates e Aitef, da un'idea di Mina Cappussi, nell'ambito del programma degli eventi natalizi di Molise Noblesse Filitalia.
C'è il dialetto molisano (Bojano, Campochiaro, Spinete, San Polo ecc), quello pugliese, il napoletano, il romanesco, il siciliano, il calabrese. I dialoghi sono adattati al territorio, contestualizzando, così, i riferimenti geografici manzoniani. Anche la caratterizzazione dei personaggi è specifica, evidenziando vizi e debolezze di ognuno, nel 1600 come oggigiorno.
Appuntamento, dunque, venerdì 20 dicembre 2024, alle ore 18.00 per la prima rappresentazione a Bojano, presso Corso Umberto I (Vico per Dentro) con i personaggi del più famoso e più letto tra i romanzi in lingua italiana; pubblicato nella prima metà del 1800 e ambientato attorno al 1628 in Lombardia, durante il dominio spagnolo, si tratta del primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana, basato su una rigorosa ricerca storica, come le vicende della monaca di Monza (Marianna de Leyva y Marino) e la Grande Peste del 1629–1631, fondate su documenti d'archivio e cronache dell'epoca.
"Il romanzo di Manzoni - spiega Mina Cappussi, Ceo Molise Noblesse - viene considerato non solo una pietra miliare della letteratura italiana, ma anche un passaggio fondamentale nella nascita stessa della lingua italiana; l'opera più rappresentativa del romanticismo italiano e una delle massime della letteratura italiana. Lo abbiamo scelto proprio per questo, con un'attenzione particolare agli italiani nel mondo, nel solco della mission di Filitalia e Molise Noblesse: promuovere e tutelare la lingua e la cultura italiana, veicolare il territorio e le peculiarità regionali".
Il punto focale del progetto è quello della tutela e salvaguardia del dialetto, quale idioma proprio di una determinata comunità, caratterizzato dall'ambito geografico relativamente ristretto, dall'uso per lo più orale e da particolari funzioni comunicative. Atteso con trepidazione dalla comunità italiana all'estero, I Promessi Sposi nei dialetti d'Italia andrà in onda, a puntate, su Radio WGBB Long Island New York, (fondata nel 1924) all'interno del programma "Melodie Italiane" condotto da Attilio Carbone.
Il programma prevede sei quadri scenici annunciati dalla voce narrante:
1) Lo Spirito del Tratturo, simbolizzato da un gruppo di danzatrici che fuoriescono dai vicoli e dai portoni, a riportare l'antico Corso Umberto ai fasti d'un tempo, quando era il corso principale della città, ricco di vita, di attività commerciali e artigiani, colmo di bambini, di voci, di storie (lungo la strada); 2) Il terribile incontro tra don Abbondio e i Bravi lungo la strada lastricata, proprio davanti alla Fontana Pallotta con 5 sbruffoni al soldo del potente, ognuno proveniente da una diversa Regione d'Italia; 3) Don Abbondio si confida con Perpetua (a casa del curato); 4) Renzo si reca dal curato per accordarsi sulla cerimonia di nozze; 5) Incontro con la Monaca di Monza, al monastero, con il padre Guardiano, Lucia, Agnese; 6) Fra' Cristoforo e don Rodrigo al superbo castello di questi, tra dame e lusso nell'atmosfera avvolgente di un ballo a corte sulle note del Rigoletto di Verdi (Atto I "Questa o quella").
Il pubblico viene accompagnato da una voce narrante e si dispone nelle varie postazioni in attesa della scena. (aise)