“L’alba dell'Autostrada del Sole” in mostra alla GNAM di Roma
ROMA\ aise\ - La storia dell’Autostrada del Sole, impresa straordinaria e trionfo ingegneristico che ha unito il nostro Paese, raccontata negli spazi espositivi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. È la mostra “L’alba dell'Autostrada del Sole” inaugurata ieri, 3 dicembre, e da oggi aperta al pubblico.
Nata dalla collaborazione tra Ministero della Cultura e Archivio Storico Luce Cinecittà, attraverso le foto di Luca Campigotto, Silvia Camporesi e Barbara Cannizzaro la mostra propone sino al 28 febbraio 2025 un percorso per riscoprire i luoghi e la strada che fa parte della memoria e del presente degli italiani nonché un’opera che rappresenta il collegamento tra Nord e Sud, a sessant’anni dalla inaugurazione. Un’infrastruttura che ha sfidato i limiti dell’ingegneria, con 113 ponti, 38 gallerie e soluzioni progettuali d’avanguardia firmate da grandi nomi come Riccardo Morandi e Giorgio Macchi.
La mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ripercorre la storia dell’Autostrada del Sole, dalla posa della prima pietra nel 1956 fino all’inaugurazione nel 1964, attraverso le fotografie di Campigotto, Camporesi e Cannizzaro, in dialogo con immagini storiche provenienti dall’Archivio Luce. L’esposizione, curata dal Ministero della Cultura e da Cinecittà, mette in luce l’eccezionale collaborazione tra pubblico e privato, operai e dirigenti, e racconta il ruolo fondamentale di quattro tra le principali aziende italiane dell’epoca: Agip, Fiat, Italcementi e Pirelli.
La realizzazione dell’opera, completata in soli otto anni, in anticipo rispetto alle tempistiche previste è una testimonianza delle sfide ingegneristiche, economiche e organizzative affrontate e superate con successo. Un viaggio che iniziò il 19 maggio 1956 a San Donato Milanese, alla presenza del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, e si concluse il 4 ottobre 1964 a Firenze, con l’inaugurazione da parte del Presidente del Consiglio Aldo Moro.
Un viaggio visivo che rivela al contempo le trasformazioni culturali e sociali legate all’Autostrada del Sole, soffermandosi su opere cinematografiche, saggi e articoli che ne hanno raccontato l’impatto. Capolavori come Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica, premiato con l’Oscar, o documentari come Viadotto sull’Aglio di Carlo Nebiolo testimoniano come questa arteria sia diventata un simbolo della modernità italiana.
I visitatori potranno immergersi in questo affascinante capitolo della nostra storia attraverso materiali d’epoca custoditi nell’Archivio Storico Luce. Tra le curiosità in mostra, l’evoluzione architettonica ispirata dall’Autostrada, come la prima stazione di ristoro “a ponte” progettata da Angelo Bianchetti e la celebre Chiesa dell’Autostrada di Giovanni Michelucci, un capolavoro che interpreta la mobilità come metafora di incontro.
Un’esposizione che non racconta solo un’opera ingegneristica, ma un passaggio cruciale nell’evoluzione del Paese, unendo memoria e innovazione in un percorso che ha segnato un’epoca.
“L’Autostrada del Sole è l'arteria principale del Paese, un luogo che non abbiamo mai smesso di attraversare, ognuno con la propria sensibilità e il proprio sguardo”, ha sottolineato la curatrice Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, presentando la mostra, che “ripercorre quel viaggio dalla posa della prima pietra fino ad oggi, attraverso i volti dei passeggeri e conducenti, i paesaggi poetici e i monumenti che costeggiano la grande infrastruttura che ha unito l’Italia. Ogni immagine vuole essere immaginata, è un appello rivolto agli spettatori, e questa mostra fotografica vuole ricordare e celebrare il sessantesimo compleanno della regina delle nostre strade moderne”.
Presente anche la sottosegretaria alla Cultura con delega alla Fotografia, Lucia Borgonzoni. “Celebriamo un’impresa leggendaria che ha cambiato la vita degli italiani, rappresentando un effetto volano per l’economia nonché un tassello fondamentale delle eccellenze italiane all’estero”, ha detto. “La volontà di unire persone e territori, infatti, fu più forte di tutti gli ostacoli che si incontrarono durante la costruzione dell’opera. Il lavoro del Ministero della Cultura, dell’Archivio Storico Luce Cinecittà e dei fotografi e artisti coinvolti vuole celebrare il ricordo dell’intera narrazione storica che precede e rende quest’opera un eterno simbolo dell’unità nazionale”. (aise)