Mario Zappa un maestro indiscusso del paesaggio lombardo al Plus Florence/Firenze

FIRENZE\ aise\ - “Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. È con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea professor Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. Tra i sei di questo capitolo Mario Zappa.
Questa mostra che ha per titolo “L’incanto del paesaggio lombardo” inaugurata il 12 aprile e visitabile al Plus Florence di Firenze fino al 20 novembre 2025, parte e vuole essere come un primo evento di una serie che intendono celebrare Mario Zappa, artista brianzolo, per rendere omaggio all’artista lombardo scomparso il 31 dicembre 2017 a 94 anni.
Uno dei capiscuola del paesaggio lombardo, maestro indiscusso. L’attività artistica di Mario Zappa, un pittore conosciuto per i suoi “grigi” e per essere stato indicato come il continuatore del naturalismo lombardo caratterizzato dalla pittura di Ennio Morlotti e di altri artisti che del paesaggio ne hanno fatto un emblema.
Così si è espresso il Sindaco di Desio, Simone Gargiulo: “Mario Zappa, un pittore desiano conosciuto per le sue opere di "grigi" e per le rappresentazioni del naturalismo lombardo, capace di catturare i paesaggi locali offrendo, a chi li osserva, l'opportunità di poter apprezzare la bellezza dei luoghi attraverso il suo sguardo artistico”. Preziose le parole del professor Franco Cajani: “Ho conosciuto Mario Zappa, nella primavera del 1975, in occasione della sua personale, presentata dall’amico critico Carlo Fumagalli, presso la Galleria seregnese diretta da Olga Colombo. Allora registravo a suo favore “l’umore denso e materico che sta tra la concessione pittorica di un Morlotti e quella di un Dubuffet” sviluppando una propria ricerca soprattutto materica al lume dei lirici valori inconfondibilmente lombardi. Non posso esimermi dal ricordare il suo soggiorno parigino nella Mecca dell’Arte. Zappa ha rivisitato i luoghi sacri ai grandi artisti francesi, respirato l’arte, violato le clausure degli impressionisti: dal quartiere di Montparnasse alla Cattedrale di Notre Dame, da Montmartre al Louvre”. All’avvicinarsi dell’evento del Terzo Millennio, con il quinto volume della “Collana artisti contemporanei”, per i tipi editi All’Insegna dell’Annunziata, registriamo che il lirismo di Zappa va di pari passo con quello poetico degli uomini del suo tempo perseverando nello studio e nella ricerca assidua del colore, accendendolo con un dato materico che il caleidoscopio della tavolozza fa trasparire con ascendenti di francesismo frutto dei suoi soggiorni “bohemiens”. L’intera articolazione delle tematiche affrontate dall’artista è varia, paesaggi, nature morte, ritratti, processioni e altro; ma è il paesaggio brianzolo a vivere e a raccontarsi in un tripudio di colori, che vanno dai rossi ai verdi, dai gialli ai blu, dai bianchi ai grigi, ecc. Quel che mi ha maggiormente colpito in tutti questi dipinti che raccontano la Brianza è quel dipingere alla maniera “informale” che già visse Morlotti fra gli anni Cinquanta e Sessanta, un descrivere il paesaggio a tocchi, a pennellate, in uno sfarfallio materico che aveva abbandonato ogni traccia di realismo. Eppoi i titoli stessi dei dipinti mostrano e raccontano come la Brianza fosse diventata per l’artista la bandiera del vivere, il cuore della sua pittura, l’artifizio del suo procedere pittorico, così in “Paesaggio manzoniano”, “Brianza”, “Lago di Brianza”, “Fiori sul lago di Oggiono”, “Maggio in Brianza”, “Lago di Lecco”, “Alba in Brianza”, “Carnevale in Brianza”, ecc. E infine, tra i dipinti dell’artista, taluni in donazione al Comune di Desio, non può non sorprendere quel bel dipinto che ha titolo “Omaggio a Ennio Morlotti” del 2005 (olio su tela, 46x59cm). Quella di Mario Zappa non è stata solo una vita per l’Arte, ma un vivere l’arte lombarda, e un territorio come la Brianza, in modo quasi sacrale, consegnandoci una pittura che si è fatta storia del Nord e d’Italia”.
Mario Zappa nasce a Monza il 21 gennaio 1924. Allievo di Vittorio Viviani, negli anni ’50 del secolo scorso, all’interno della “LIBERA ACCADEMIA DI PITTURA” di Desio. Da subito ha ottenuto premi e riconoscimenti ai concorsi cui partecipava. Viene identificato, negli anni ’60, come “IL PITTORE DEI GRIGI”. L’esperienza di partecipazione alla politica attiva desiana (1965-1970), in un periodo di forte contestazione studentesca e non solo, lo porta a riflettere e realizzare una serie di opere sul tema della “CONDIZIONE UMANA E SOCIALE NELL’UNIVERSO” (1969 - 1973). A metà degli anni ‘70, Zappa abbandona il colore grigio. Le opere diventano colorate, fortemente materiche, tanto che Ennio Morlotti lo indica, nel 1977, come suo degno erede e continuatore del “NATURALISMO LOMBARDO”. Gli anni ’80 sono dedicati alla rappresentazione della “BRIANZA” (campi, laghi, boschi, fiori, marcite) con un breve intervallo di opere dedicate a “PARIGI” (1987). Gli anni ’90 si identificano con una sola parola: “DIVERTIMENTO”. Costituiscono un vero e proprio spazio di ricerca sia per gli argomenti sia per le tecniche utilizzate (alternando la pittura ad olio con tecniche miste, la realizzazione di piccole sculture in creta e di incisioni xilografiche) e sia per l’uso di supporti diversi dalla tela (tra cui anche manichini di negozio e lastre di plexiglass). Nei primi anni 2000, alla soglia degli 80 anni, Zappa si confronta con il tema dell’esistenza prendendo in prestito la Divina Commedia, dipingendo figure oniriche e paesaggi immaginari (2003-2005), e l’arte sacra con una serie di crocifissioni e deposizioni (2005-2007). Dal 2007 rivisita il paesaggio lombardo aprendo il periodo delle “IMPRESSIONI DELLA MEMORIA” e dal 2010 l’attenzione si concentra sul tema “LE ACQUE” dipingendo marine, scorci di lago, scorci di fiumi, marcite, temporali. Dipinge fino alla fine dei suoi giorni; muore il 31 dicembre 2017 a quasi 94 anni d’età. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, in Italia ed all’estero. Nell’aprile 2025 è l’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, a campionare una mostra personale postuma dal titolo “L’ incanto del paesaggio lombardo” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”; e ancora nel giugno 2025 su segnalazione del Presidente di Giuria Carlo Franza a Mario Zappa viene assegnato alla memoria il Premio Artista dell’Anno 2025 in occasione del Premium International Florence Seven Stars 2025 a Firenze. (ca.fra.\aise)