Novitalia: il nuovo romanzo di Ennio Marchetti

ROMA\ aise\ - Hanno perso un diritto, ma non la memoria. E con quella, hanno costruito una nazione.
Novitalia, scritto da Ennio Marchetti, è un romanzo sorprendente, fuori da ogni schema. Non è solo la storia di una famiglia, né soltanto il sogno utopico di una nazione nata dal nulla. È un inno testardo e commovente all’identità italiana, raccontato con la leggerezza dell’ironia e la profondità delle radici.
Ennio Marchetti ci conduce, con mano sicura e affettuosamente dissacrante, tra le generazioni dei Ferraris: piemontesi emigrati in una remota isola del Pacifico, che pur vivendo lontano migliaia di chilometri, hanno conservato – e reinventato – un’Italia tutta loro. Un’Italia fatta di dialetti, canzoni, ricette tramandate a voce, racconti mitici di antenati e cartoline scolorite di un paese mai visto, ma mai dimenticato.
C’è in Novitalia il respiro epico dei romanzi sudamericani, ma anche il sapore casalingo delle saghe famigliari più sincere. La lingua si fa viva, teatrale, vivace.
I personaggi escono dalla pagina con una forza rara: Giovanni, Rosa, Battista, Dino, Luciano, e infine Giuliano, che nel 2025, di fronte alla negazione della cittadinanza italiana, prende la decisione che segna il destino delle isole. Fondare uno stato. Uno stato vero. Uno stato italiano nell’anima, anche se ignorato dalle mappe.
Questo romanzo parla a chiunque abbia sentito di appartenere a un luogo senza mai esserci stato. A chi ha perso il diritto a un passaporto, ma non quello a un’identità. A chi crede che l’eredità più importante non siano i documenti, ma le storie che ci raccontiamo attorno a un tavolo, mentre cuoce la pasta.
Novitalia è tante cose insieme: satira, epopea, memoria, utopia. Ma soprattutto, è un grande atto d’amore. Per l’Italia che c’era, per quella che ci sarebbe dovuta essere, e per quella che – almeno in questo libro – esiste ancora.
Il libro è acquistabile a questo link. (alex ziccarelli\aise)