“Pertini. L’arte della democrazia – Dalle collezioni civiche di Savona” al Museo del ’900 di Venezia Mestre

A una mostra con Renato Guttuso_anni70

VENEZIA\ aise\ - “I veri politici siete voi artisti. Poiché vi inserite con autorità nella storia, ne rappresentate l’attimo migliore. […] Il fascino dell’arte, della musica, pur misterioso, arriva prima della nostra idea a stimolare le coscienze”. Sono queste parole di Sandro Pertini, tratte da una conversazione con lo scultore Umberto Mastroianni, che racchiudono il senso e l’intento della mostra “Pertini. L’arte della democrazia – Dalle collezioni civiche di Savona”, presentata oggi alla stampa in M9 – Museo del ’900 di Venezia Mestre. La curatela della mostra è della Direttrice di M9 Serena Bertolucci, dei curatori del Museo Michelangela Di Giacomo, Livio Karrer e Giuseppe Saccà, e di Luca Bochicchio, storico dell'arte e ricercatore presso l'Università degli Studi di Verona.
L’esposizione, che sarà visitabile al terzo piano del Museo da domani, 20 novembre, al 31 agosto 2026, è la prima grande mostra dedicata all’indimenticato Presidente. Premiata con la Medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la mostra si tiene nel biennio in cui ricorrono l’80° anniversario della Resistenza e della fondazione della Repubblica, nonché il 130° della nascita di Sandro Pertini, e che M9 celebra con un percorso visivo e narrativo capace di intrecciare la sua biografia umana e politica con i momenti fondativi della democrazia italiana, nei giorni della tragedia e della gioia.
Al centro del racconto è un aspetto poco conosciuto della figura di Pertini, ovvero quello dell’appassionato di arte.
La mostra prende infatti le mosse dalla straordinaria collezione personale del Presidente, oggi donata ai Musei Civici di Savona: ventotto capolavori di grandi artisti quali Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Giò Pomodoro, Mario Sironi ed Emilio Vedova rappresenteranno in mostra la porta d’accesso al mondo interiore di Pertini, disvelando una passione autentica per l’arte moderna, coltivata con uno sguardo e un pensiero critico da collezionista e alimentata attraverso le relazioni amicali e intellettuali con numerosi artisti - di cui non mancava di presidiare alle inaugurazioni, stabilire carteggi e farne visita negli studi e nei luoghi della creazione.
I dipinti esposti in mostra rivelano come l’occhio del Pertini collezionista riunisse figurativo e astratto, realismo e informale, alla ricerca delle tematiche a lui care come la Resistenza, la lotta contro le ingiustizie, la difesa dei lavoratori, la libertà e la pace, ma fosse altresì attratto anche dalla forza espressiva del linguaggio artistico più avanguardistico. Da grande comunicatore, Pertini era fermamente convinto della superiorità comunicativa dell’arte rispetto alla politica al punto da considerarla strumento attivo di difesa etica e civile, un “monumento a un popolo, sul ciglio della sua decomposizione”.
Nel percorso espositivo della mostra, suddivisa in sette sezioni dedicate alle diverse stagioni della vita di Pertini, i dipinti saranno affiancati da oltre cento testimonianze tra fotografie originali, documenti inediti, filmati dei principali archivi audiovisivi e i materiali del suo archivio e della sua biblioteca, conservati presso la Fondazione di Studi Storici Filippo Turati di Firenze ed esposti per la prima volta all’esterno in misura considerevole. Accanto a questi, trovano spazio gli oggetti più rappresentativi ed emblematici della sua vita, come la sua Fiat 500 rossa, prestato dal Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, o l’iconica pipa, e tanti altri pezzi provenienti da collezioni quali il Museo Navale di Venezia, il Museo Casa Natale Sandro Pertini Stella San Giovanni e il Museo Nazionale Collezione Salce - Direzione regionale Musei nazionali Veneto.
In aggiunta, altri oggetti saranno integrati in mostra temporaneamente per alcune specifiche occasioni: nella settimana del Festival di Sanremo sarà infatti esposto lo spartito originale de “L’Italiano” di Toto Cutugno, il primo riferimento a Pertini in una canzone, presentata nell’edizione del 1983 della kermesse.
In occasione dei Mondiali di Calcio del 2026, invece, sarà ospitato il pallone della finale Italia-Germania dei Campionati del Mondo del 1982, con le firme dei calciatori della Nazionale, prestato dal Museo del Calcio di Coverciano. Testimonianze, queste, della profonda compenetrazione della figura di Pertini nella cultura pop, e che si ritrovano ancora oggi dalla musica allo sport, passando per il fumetto e il mondo dell’illustrazione, rappresentato in mostra dai disegni originali di grandi maestri quali Forattini, Silver, Andrea Pazienza, Vauro, D'Anna, Giannelli, Li Muli e Chiappori.
Inoltre, in continuità con la distintiva impronta multimediale del Museo, sarà presente in mostra l'installazione interattiva "Parlami di Sandro - Gli Italiani raccontano il Presidente", sviluppata con l’intelligenza artificiale. L’installazione, creata da SHADO, media company di H-FARM, pone i visitatori in dialogo con cinquanta voci di italiani contemporanei a Sandro Pertini, restituendone un ritratto fatto di testimonianze, prospettive e impatto su chi ne ha condiviso l'epoca. In questo modo, viene ridefinito il rapporto tra pubblico e memoria storica attraverso un'esperienza che trasforma i visitatori da spettatori a partecipanti attivi nella costruzione della memoria.
È così che, attraverso un’esplorazione all’interno della vita di una figura che come pochi altri ha saputo marcare la memoria pubblica del Paese, il racconto personale e biografico della mostra si fa corale, rivolgendosi a tutti gli italiani: nei principali momenti di svolta della storia nazionale del Novecento, dalla Prima guerra mondiale alla Resistenza, dalla Costituente alla lotta al terrorismo tra anni Settanta e Ottanta, Sandro Pertini è stato testimone e protagonista di primo piano. Dedicare a Pertini un’esposizione è dunque un modo per rilanciare quella memoria, un’utile pedagogia civica, incentrata sul patriottismo costituzionale, che mira a rinforzare i sentimenti unitari del vivere collettivo.
Infine, la mostra sarà accompagnata, per tutta la sua durata, da un public program che vedrà diversi appuntamenti, ospitati nell’Auditorium Cesare De Michelis, tra convegni con esperti e storici, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri e incontri per le scuole. (aise)