Roma: la Bibbia di Borso d’Este torna alla Biblioteca del Senato

ROMA\ aise\ - In occasione del Giubileo, e 102 anni dopo il ritorno in Italia e nel centenario della sua prima esposizione al pubblico nella città di Modena, la Bibbia di Borso d’Este, uno dei massimi capolavori dell’arte rinascimentale italiana, torna a Roma, nella Biblioteca del Senato, a Palazzo della Minerva.
La mostra “Et Vidit Deus Quod Esset Bonum – La Bibbia di Borso d’Este. Un capolavoro per il Giubileo”, inaugurata venerdì 14 novembre e aperta al pubblico fino al 16 gennaio 2026, è promossa dal Senato della Repubblica, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio, il Ministero della Cultura, le Gallerie Estensi, il Commissario Straordinario per il Giubileo e l’Istituto dell’Enciclopedia Treccani.
L'evento costituisce un'occasione straordinaria per ammirare la Bibbia di Borso d'Este, poiché il manoscritto è conservato nella Biblioteca Estense di Modena e viene esposto al pubblico solo in rarissime occasioni.
Realizzata tra il 1455 e il 1461 dal calligrafo Pietro Paolo Marone e dai miniatori Taddeo Crivelli e Franco dei Russi, l'opera rappresenta una delle massime espressioni dell'arte della miniatura che unisce valore sacro, rilevanza storica, pregio materiale e raffinatezza estetica. Nelle miniature si percepisce il forte confronto con l'arte di maestri come Pisanello, Donatello, Mantegna, Piero della Francesca, e soprattutto l'influenza dei maggiori pittori ferraresi, tra cui Cosmè Tura, Michele Pannonio e Francesco del Cossa.
Il ritorno dell’opera nella Biblioteca del Senato è anche un momento simbolico: fu proprio a Palazzo della Minerva che, nel 1923, Giovanni Treccani, che salvò l’opera dalla dispersione, incontrò il ministro Giovanni Gentile e fu da questi convinto a farsi carico dell'acquisto della Bibbia di Borso d'Este. E fu a Palazzo della Minerva che la donazione venne formalizzata, con atto di stipula del 3 novembre 1923, cofirmato da Gentile e Treccani. (aise)