Scandagli e nuove emersioni: Massimiliana Sonego in mostra a Venezia

VENEZIA\ aise\ - Si intitola “Scandagli e nuove emersioni” la nuova mostra personale di Massimiliana Sonego ospitata allo Spazio Thetis di Venezia, dal 5 giugno al 31 luglio.
A cura di Stefano Cecchetto, il progetto espositivo raccoglie le più recenti opere dell’artista veneta. La mostra si propone come un’immersione nel suo universo pittorico, tra introspezione e tensione visiva, memoria e linguaggio.
Sonego indaga la relazione profonda tra oggetto e immaginario, scegliendo come protagonisti elementi d’affezione, come vasi, sedie, oggetti comuni, che, svincolati dalla loro funzione d’uso, diventano veri e propri simboli di una memoria personale e collettiva, strumenti di riflessione, figure-soglia che aprono a nuove visioni e significati. Trasfigurati attraverso segni netti, sintesi geometriche e colori vibranti, questi elementi si stratificano sulla tela generando una narrazione visiva ricca di risonanze emotive. Alla pittura – a olio o acrilico, su piccole e grandi superfici – affianca anche la pratica incisoria, in particolare con tecniche calcografiche come acquaforte e acquatinta.
“L’immaginario e la tensione che scaturiscono dalla loro presenza – racconta l’artista – mi conducono, attraverso percorsi diversi, a sondare la realtà nei meandri della mente. [...] L’oggetto, che assume ai miei occhi sempre più il valore di simbolo comunicativo, come in una sorta di specchiamento, mi permette di vedere l’invisibile e di dare forma ai miei pensieri.”
In un’epoca che sembra esaltare l’effimero, Massimiliana Sonego afferma con coerenza il valore dell’opera e della pittura, coltivando una visione personale che si alimenta di profondità e ascolto.
Come scrive il curatore Stefano Cecchetto, “Scandagli e nuove emersioni suggerisce il senso di una ricerca pari alla dinamica di un tuffo in acque profonde dove si continua a nuotare senza sosta per esplorare l’ignoto [...] È proprio in quell’ emergere istantaneo, in quel momentaneo respiro, che si coglie ancora il suono, il frastuono e l’immensa vitalità dell’inesauribile universo pittorico di Massimiliana Sonego”.
Le opere dell’artista si dispongono sulla superficie come oggetti-forme fluttuanti, colti in un tempo di transizione, privati del loro valore funzionale e ricaricati di una forza poetica e simbolica.
Come evidenzia il critico Giovanni Bianchi, “gli oggetti danno vita ad un luogo di passaggio attraverso il quale la loro relazione diventa occasione per documentare il cambiamento. [...] Trovando un nuovo impiego mnemonico, vengono reinterpretati attraverso il segno e il colore, acquistando in questo processo una nuova consistenza che suggerisce una sensazione di leggerezza”.
La pittura di Sonego, riconoscibile per il suo tratto sicuro e frammentato, si nutre di un’energia che fonde rigore e vibrazione, geometria e dinamismo.
“Ci ha abituati a una visione franta, spezzata, prismatica di oggetti che appaiono sezionati e catapultati in un vortice percettivo”, sottolinea Lorena Gava. “[...] Rimaniamo affascinati dalla luce, dalla magia delle creazioni, dalle incessanti combinazioni e associazioni, dall’inesauribilità delle proiezioni immaginifiche”.
La mostra si presenta così come un viaggio, un’esplorazione tra strati di memoria e frammenti visivi, in cui ogni tela è una sfida alla lettura e un invito a lasciarsi trasportare dal moto vitale dell’arte.
L’evento è promosso in collaborazione con l’Associazione culturale Paolo Rizzi ETS di Venezia. (aise)