Blue Economy e materie prime critiche nei fondali oceanici
ROMA\ aise\ - Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy assieme all’International Seabed Authority, organizzazione autonoma delle Nazioni Unite per la gestione delle risorse minerarie nei fondali oceanici, ha organizzato un simposio sul futuro delle materie prime critiche, sulla Blue economy e sulla protezione ambientale degli oceani.
L’evento internazionale si è tenuto lo scorso 14 giugno a Roma ed ha visto delegati di diversi ministeri, diplomatici, ricercatori universitari, esperti di diritto internazionale, scienziati e rappresentanti dell'industria discutere dell’'importanza delle risorse minerarie presenti nelle profondità dei fondali marini e necessarie per la transizione verde verso un futuro privo di emissioni di carbonio.
I lavori sono stati aperti dal Capo di Gabinetto Federico Eichberg del MIMIT e dal Capo di Gabinetto del Ministero della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Riccardo Rigillo e dal Segretario Generale della International Seabed Authority S.E. Michael Lodge. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato rappresentato dagli interventi di Paolo Casalino, Direttore Generale Politiche per le Imprese, Luca De Angelis, Direttore Generale per le Nuove Tecnologie Abilitanti e Amedeo Teti, Capo Dipartimento Politiche per le Imprese. Tra gli intervenuti anche il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto.
Eichberg, in particolare, ha evidenziato l’importanza dei minerali critici per il raggiungimento degli obiettivi delle transazioni verdi e digitali specificando che “solo la cooperazione Internazionale tra gli Stati può aiutare a raggiungere questi obiettivi. L’Italia continuerà a supportare il lavoro dell’ISA nel negoziare il Codice Minerario”. Ha anche evidenziato come “si dovrà autorizzare il mining dei fondali oceanici solo dopo l’approvazione di una robusta ed adeguata regolamentazione internazionale che garantisca di prevenire le conseguenze dannose per l’ambiente dall’attività dell’uomo”. Infine, il Capo di Gabinetto del MIMIT ha espresso soddisfazione per il crescente interesse al tema da parte delle imprese italiane augurandosi un maggiore coinvolgimento nelle attività di ricerca ed esplorazione nell’Area al fine di far avanzare la ricerca scientifica oceanica e lo sviluppo di capacità di sfruttamento delle risorse. Ciò anche in previsione di un futuro inserimento di queste attività nel Piano Mattei per l’Africa recentemente approvato dal governo italiano.
Michael W. Lodge, Segretario Generale dell'ISA, ha accolto con favore l'impegno dell'industria italiana e delle agenzie governative nelle discussioni sul ruolo potenziale dei minerali presenti nelle profondità marine nel contesto di una blue economy sostenibile. “Lo scopo principale del Codice minerario in fase di elaborazione da parte dell'ISA” ha affermato “è quello di garantire l'effettiva protezione dell'ambiente marino attraverso la rigorosa applicazione di un approccio precauzionale allo sviluppo delle risorse presenti nelle profondità oceaniche. La tecnologia e l'innovazione, insieme alla ricerca scientifica, svolgeranno un ruolo determinante nel ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto ambientale negativo. Ciò richiede un'ampia cooperazione e collaborazione internazionale e maggiori investimenti nella scienza e nella tecnologia marina".
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’International Seabed Authority hanno convenuto di rafforzare la collaborazione futura sui temi di comune interesse. (aise)