Nove bandi per migliorare la competitività delle imprese toscane

FIRENZE\ aise\ - Potenziamento e consolidamento della competitività del sistema produttivo toscano. È il filo conduttore dei nove bandi, le cui linee di indirizzo sono state approvate dalla giunta della Regione Toscana, che metteranno a disposizione 118,8 milioni di euro di risorse inserite nella programmazione regionale Fesr 2021-2027.
“Sono bandi che abbracciano molti settori, dal commercio al turismo, ma soprattutto che vanno nella direzione di favorire e agevolare le imprese nel percorso verso l’innovazione”, – ha spiegato il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Misure che puntano a spingere il tessuto imprenditoriale toscano, con un’attenzione alla micro, piccola e medio impresa, a investire per ammodernare la propria dotazione tecnologica. E soprattutto a diffondere sempre più l’imprenditorialità al di fuori dei grandi centri, in quella che preferisco definire ‘Toscana diffusa’. Un’iniezione consistente di risorse che per il rilancio competitivo dell’economia regionale”.
“Abbiamo definito i criteri essenziali degli ultimi bandi che completano la programmazione regionale – ha commentato l’assessore allo sviluppo economico Leonardo Marras - e che interessano, in particolare, il complesso dell’ingegneria finanziaria per le MPMI e i servizi innovativi con focus su aree interne ed economia collaborativa. Un modo concreto di stare al fianco di tutte le nostre imprese che investono e contribuiscono allo sviluppo della Toscana”.
sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso varie forme di agevolazione all’accesso al credito, a quelli in ricerca e sviluppo, all’innovazione digitale delle aree interne e alla costituzione di start up innovative. Sono queste le direttrici dei bandi presentati che vedono come soggetto gestore Sviluppo Toscana.
BANDI PER INCENTIVARE INVESTIMENTI PRODUTTIVI, 91 MILIONI DI EURO
Il primo da 40 milioni di euro punta a migliorare la competitività delle MPMI, sostenendo gli investimenti produttivi (ampliamento, diversificazione, consolidamento del sistema produttivo, processi di transizione ecologica, tecnologica e digitale) attraverso l’agevolazione dell’accesso al credito per il finanziamento di progetti con un importo compreso tra 70 mila e 5 milioni di euro.
Un altro bando (in fase di approfondimento e promosso nell’ambito di Giovanisì) sempre da 40 milioni di euro riguarda gli investimenti produttivi delle MPMI per progetti che vanno dai 10 mila ad un massimo di 50 mila euro prevedendo agevolazioni per l’accesso al credito abbinando, come nel caso precedente, sovvenzioni per l’abbattimento degli interessi e dei costi della garanzia sui finanziamenti concessi.
SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO, 14 MILIONI DI EURO
Approvati poi due bandi destinati a sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo delle MPMI toscane attraverso la concessione di sovvenzioni a fondo perduto per l’abbattimento degli interessi su prestiti erogati nell’ambito della provvista BEI. In totale i due bandi mettono a disposizione oltre 14 milioni di euro (4,2 per progetti strategici di R&S e 9,8 per progetti di R&S di MPMI e Midcap). Il finanziamento potrà raggiungere la percentuale del 90% in caso di progetti ‘green’ e dell’80% in tutti gli altri casi.
SERVIZI PER L’INNOVAZIONE SU SPECIFICI TERRITORI, 11 MILIONI DI EURO
Altri tre bandi (anche questi promossi nell’ambito di Giovanisì) mettono a disposizione 11 milioni di euro per il sostegno all’innovazione digitale di Borghi (4 mln), Cooperative di Comunità (3 mln) e Centri Commerciali Naturali (4 mln). Rientrano nell’Azione 1.1.3 del PR FESR 2021-27 che sostiene i processi d’innovazione delle PMI mediante l’acquisizione di servizi qualificati con particolare attenzione al tema della digitalizzazione dei processi produttivi ed investimenti di carattere strategico o sperimentale su specifici ambiti tecnologici, filiere produttive e per obiettivi di sostenibilità (economica, sociale e ambientale). Nel caso specifico i tre bandi puntano al supporto della transizione digitale delle imprese localizzate in specifici territori quali CCN, borghi e aree interne che possono sperimentare anche pratiche d’inclusione sociale e di economia collaborativa. Nel caso del primo bando (Borghi) il contributo a fondo perduto può arrivare fino al massimo del 60% del progetto; nel secondo e terzo bando (Cooperative di Comunità e CCN) fino all’80%. L’intensità d’aiuto varia in funzione della dimensione d’impresa, dell’investimento attivato e della combinazione di spese previste. Nei primi due casi il progetto deve avere un valore minimo di 20 mila e massimo di 150 mila euro. Nel terzo minimo 30 mila e massimo 200 mila euro.
SOSTEGNO PER LA CREAZIONE E IL CONSOLIDAMENTO DI START-UP INNOVATIVE, 2,8 MILIONI DI EURO
Infine il bando start up innovative (inserito anch’esso in Giovanisì), che ha l’obiettivo di sostenere la costituzione di nuove imprese innovative e consolidare quelle già esistenti. Si rivolge alle start up innovative costituite 3 anni prima della data di presentazione della domanda e quelle che verranno costituite entro 6 mesi dall’ammissione al finanziamento che consiste nella concessione di una sovvenzione quale contributo in conto capitale pari al 90 % del costo totale dell’investimento ammissibile, di cui 5% in servizi reali. Previsti criteri di premialità (incremento occupazionale, imprese a partecipazione o titolarità maggioritaria di donne o giovani, criteri di legalità e parità di genere, aree interne). La dotazione finanziaria è di 2,8 mln di euro. (aise)