VI Forum Economico Confindustria-Medef: riportare industria Ue al centro dell’azione delle nuove Istituzioni europee
ROMA\ aise\ - In occasione del 6° Forum Economico Confindustria - Medef che si è svolto a Parigi il 3 e 4 giugno, i Presidenti di Confindustria, Emanuele Orsini, e MEDEF, Patrick Martin, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui hanno riaffermato il loro impegno per riportare l’industria europea al centro dell’azione delle nuove Istituzioni Ue, rafforzandone la competitività.
Il nuovo Parlamento europeo e le istituzioni Ue dovranno prendere decisioni cruciali per l'Unione: “le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, la crisi energetica e delle materie prime, l'aumento del divario di ricchezza con gli Stati Uniti e la Cina richiedono azioni forti, senza precedenti e rapide da parte dell'Europa”, sottolinea la nota di Confindustria. “Il futuro dell'Europa è legato al rilancio dell'industria europea. Per superare con successo le sfide globali, l'unica soluzione possibile è concentrarsi sul rinnovamento della competitività europea, essenziale per la prosperità e la stabilità sociale”.
Confindustria e MEDEF si impegnano a “contribuire al processo decisionale europeo con orientamenti e proposte concrete”.
In particolare, nella dichiarazione congiunta si sottolinea la necessità di rafforzare la competitività europea attraverso una decisa azione di semplificazione, al fine di affrontare l’eccessiva regolamentazione e garantire un quadro normativo chiaro, coerente e prevedibile; promuovere la competitività europea attraverso uno shock sugli investimenti nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), con più risorse e strumenti finanziari adattati alle esigenze delle imprese e un approccio di finanziamento europeo che mobiliti risorse pubbliche e private, compreso un grande Fondo Sovrano Europeo in grado di mobilitare fino a 500 miliardi di investimenti privati; attrarre talenti e garantire competenze future, attraverso interventi ampi sulle competenze, facilitando la mobilità dei lavoratori dell’UE e al tempo stesso riducendo le barriere per i lavoratori stranieri; abbracciare la neutralità tecnologica e sostenere attivamente l’industria nucleare insieme ad altre fonti di energia pulita; e, infine, promuovere la competitività dell’industria europea della difesa attraverso lo sviluppo di una strategia della resilienza, procedendo verso la creazione di un “mercato comune per l’industria della sicurezza e della difesa". (aise)