Cooperazione giudiziaria Italia-UK: il Ministro Nordio a Londra
ROMA\ aise\ - Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è volato ieri a Londra per una serie di visite istituzionali in cui ha incontrato nel pomeriggio il nuovo Lord Chancellor e Segretario di Stato alla giustizia britannico, Shabana Mahmood, per discutere di cooperazione giudiziaria fra i due Paesi.
I due Ministri, come si legge in una nota del Ministero, hanno discusso la possibilità di arrivare a un accordo bilaterale ampio, nel quadro dell’amicizia fra le due nazioni, per raggiungere una rinnovata cooperazione giudiziaria che preveda tutti gli aspetti della giustizia civile e penale fra i due Paesi, incluso il trasferimento delle persone condannate, tema sul cui sinora il Regno Unito non ha concluso alcun trattato bilaterale con i paesi membri dell’Unione Europea dopo la Brexit.
Sulla materia della cooperazione giudiziaria, a oggi, fra Italia e Gran Bretagna vige il cosiddetto TCA (Trade and Cooperation Agreement), uno strumento adottato fra l’UE e il Regno Unito dopo la Brexit nel maggio 2021, che prevede solo le comuni procedure per il mandato di arresto europeo e le norme per il riconoscimento delle decisioni giudiziarie di congelamento e confisca di beni, senza coprire altri ambiti di cooperazione.
L’impegno in tema di cooperazione giudiziaria fra i due Paesi era menzionato nella Dichiarazione Congiunta della Premier Giorgia Meloni e del Primo Ministro britannico Keir Starmer, dopo il loro incontro a Roma del 16 settembre.
Il Ministro Nordio ha sottolineato “la disponibilità italiana a valutare possibili accordi su diverse aree ritenute strategiche dal governo: rafforzamento delle misure di contrasto al terrorismo; lotta al traffico di droga, alla tratta di esseri umani e al traffico di migranti; squadre investigative comuni e acquisizione delle prove; antiriciclaggio; procedure di estradizione, assistenza giudiziaria in materia penale, trasferimento delle persone condannate”.
I due Ministri hanno inoltre approfondito il loro impegno per sostenere l’Ucraina nel campo della giustizia, evidenziando una piena comunanza di vedute per coordinare ogni sforzo volto ad accertare i crimini commessi in Ucraina, riconoscendo la centralità della Corte Penale Internazionale dell’Aja. (aise)