Dalla Corte Penale Internazionale il mandato di arresto per Putin

ROMA\ aise\ - Un mandato di arresto per “la responsabilità penale dell'espulsione illegale e del trasferimento di bambini dalle aree occupate dell'Ucraina alla Federazione Russa”. Con questa motivazione la Corte Penale Internazionale ha deciso oggi di spiccare un mandato a carico del Presidente russo Vladimir Putin e di Maria Lvova-Belova, Commissario per i diritti dei bambini presso l'Ufficio del Presidente della Federazione Russa.
Secondo quanto riportato dal procuratore Karim A. A. Khan KC, prosecutore della causa, in Ucraina ci sarebbe stata “la deportazione di almeno centinaia di bambini prelevati da orfanotrofi e case di cura. Molti di questi bambini, sosteniamo, da allora sono stati dati in adozione nella Federazione Russa” dove, nel frattempo, “è stata modificata la legge, attraverso decreti presidenziali emessi dal presidente Putin, per accelerare il conferimento della cittadinanza, così da rendere più facile l'adozione”.
Secondo la Corte “questi atti, tra gli altri, dimostrano l'intenzione di allontanare definitivamente questi bambini dal proprio paese. Al momento di queste deportazioni, i bambini ucraini erano persone protette ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra”.
Ricordati i precedenti del 2014 e la sua missione in Ucraina dove ha raccolto la testimonianza del personale di una delle case di cura da cui sarebbero stati prelevati i bambini, Karim A. A. Khan KC sottolinea: “dobbiamo garantire che i responsabili di presunti crimini siano ritenuti responsabili e che i bambini vengano restituiti alle loro famiglie e alle loro comunità” perché “non possiamo permettere che i bambini vengano trattati come se fossero bottino di guerra”. (aise)