“Migrazioni un fenomeno globale. Le risposte normative in Italia e America Latina”: conferenza all’IILA
ROMA\ aise\ - L’IILA-Organizzazione Internazionale Italo-latino americana ha ospitato ieri, 2 dicembre, la conferenza “Migrazioni un fenomeno globale. Le risposte normative in Italia e America Latina” per approfondire insieme ad esperti del settore e rappresentanti istituzionali un tema certamente prioritario per tutti i Paesi membri. Aprendo l’incontro la Segretaria Generale dell’IILA, Antonella Cavallari, ha ricordato che IILA vuole offrire il proprio contributo allo scambio di informazioni e buone pratiche utili al disegno di politiche innovative adeguate ad affrontare le molteplici e complesse sfide della gestione dei flussi migratori. Trattandosi di fenomeno globale, ha aggiunto, è evidente che vada affrontato incentivando la collaborazione internazionale, a sua volta collegata alla conoscenza dei diversi contesti.
Analogo messaggio ha voluto trasmettere il Sottosegretario del MAECI e Delegato presso IILA del governo italiano, Giorgio Silli, intervenuto con un videomessaggio, in cui ha sottolineato l’impegno del Governo italiano in tutti gli scacchieri in cui il fenomeno migratorio è di assoluta rilevanza, cominciando dall’Africa ma senza trascurare l’America Latina, evidenziando come in tale contesto sia di grande utilità e interesse acquisire conoscenze sui diversi impianti normativi e sistemi di accoglienza in Italia e nei paesi latinoamericani anche per gestire in modo strutturale un fenomeno che non può essere trattato solo come emergenza.
Anna Terrón Cusí, Senior Fellow del Migration Policy Institute - un think tank indipendente che offre alle politiche pubbliche di gestione delle migrazioni un importante contributo di pensiero, ricerca e dati - ha parlato del significativo incremento dei flussi migratori in America Latina, calcolato in circa 18 milioni di persone in movimento nel 2023 a fronte degli 8.3 milioni nel 2010. L'America Latina infatti sta conoscendo un momento di elevatissima mobilità - il 20% della popolazione migrante mondiale si trova in LAC, una regione che rappresenta solo l'8% della popolazione mondiale - ma anche di risposte incisive e originali che stanno dimostrando resilienza e capacità di adattamento alle diverse situazioni. “Le risposte normative che alcuni Paesi stanno adottando, la Colombia in primis, sono da considerare con attenzione anche in Europa e momenti di dialogo come questo ci aiutano a stimolare un dibattito su possibili soluzioni di lungo periodo” ha concluso Terrón.
A seguire, moderati da Daniele Frigeri, Direttore del CeSPI - Centro Studi di Politica Internazionale, gli interventi dei rappresentanti dei ministeri italiani più direttamente coinvolti: Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per Italiani all’Estero e Politiche Migratorie del MAECI; Maria Forte, Vice Capo Dipartimento e Direttore Centrale per le Politiche Migratorie e Autorità Fondo Asilo Migrazione e Integrazione del Ministero dell'Interno; Elisa Filippetti, Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le articolate esposizioni hanno offerto al pubblico in sala e collegato da remoto un panorama completo della risposta italiana all’immigrazione, che coniuga il necessario inserimento dei migranti nel mercato del lavoro italiano con le esigenze di sicurezza della collettività.
Le risposte da parte latinoamericana sono state illustrate da Sandra Milena Molina Pelaez, ricercatrice della Universidad Santo Tomás di Bogotà che si è soffermata sull’accoglienza e integrazione in Colombia dell’enorme numero di migranti provenienti dal Venezuela, oltre 2,7 milioni in un paese che conta meno di 40 milioni di abitanti, e da Istvan Alfaro Solano, Ambasciatore del Costa Rica in Italia, che ha esposto l’esperienza del suo Paese ormai caratterizzato dal transito – particolarmente pericoloso quello nella foresta del Darien - di migliaia di migranti diretti verso nord, generalmente gli Stati Uniti.
L’evento, ricco di spunti di riflessione, è stato concluso dal Magistrato Chiara Maria Paolucci, Key Expert di IILA per il Programma europeo Eurofront che ha come obiettivo il rafforzamento delle capacità operative delle forze di polizia e delle varie istituzioni che si occupano di quattro frontiere terrestri particolarmente delicate tra alcuni paesi del cono sud, con particolare attenzione ai più pericolosi traffici che caratterizzano tali zone.
All’IILA è stato affidato il coordinamento della componente dedicata all’armonizzazione dei quadri normativi e le attività di cooperazione giudiziaria e di polizia tra paesi transfrontalieri, una collaborazione fondamentale per raggiungere alcuni importanti obiettivi del programma: contrasto alla tratta di persone e rispetto dei diritti umani. In conclusione, è emersa da tutti gli interventi la necessità di attivare una cooperazione internazionale in grado di contribuire all’elaborazione di norme che mettano al centro le persone, favorendone l’inserimento in sicurezza nei paesi di accoglienza. (aise)