Piantedosi al vertice quadrilaterale di Napoli con i colleghi di Algeria, Libia e Tunisia

NAPOLI\ aise\ - Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha incontrato venerdì scorso, 11 aprile, nella prefettura di Napoli i ministri dell’Interno Brahim Merad (Algeria), Imad Trabelsi (Libia) e Khaled Nouri (Tunisia) per i lavori della cabina di regia sulla migrazione e sui rimpatri volontari assistiti. Alla riunione ha partecipato anche il viceministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli.
In apertura del meeting il titolare del Viminale ha sottolineato che “Napoli, Algeri, Tripoli e Tunisi sorgono sulle rive del Mar Mediterraneo, millenario spazio di incontro tra culture diverse. Siamo consapevoli - ha aggiunto Piantedosi - che per affrontare con successo la sfida dell’immigrazione irregolare e interrompere il business degli scafisti che si arricchiscono sulla disperazione dei più deboli è necessario implementare una strategia condivisa tra i Paesi di transito e quelli di arrivo. Il Mediterraneo non può e non deve essere fonte di profitto per le organizzazioni di trafficanti di esseri umani, ma deve diventare un ponte di sviluppo che permetta di sfruttarne tutte le potenzialità”.
“Attraverso questo formato quadrilaterale - ha continuato il ministro - siamo riusciti a dare un forte segnale politico sulla necessità e sulla capacità di gestire insieme sfide complesse, grazie a un approccio regionale. Lo strumento dei rimpatri volontari assistiti - ha detto Piantedosi - è un elemento prioritario per evitare il radicamento dei migranti irregolari nei Paesi di transito. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per intensificare i rimpatri volontari assistiti, e mi farò promotore a livello europeo per lanciare un’alleanza strategica sul tema. Il nostro proficuo incontro conferma e rinnova la volontà di proseguire il lavoro in questa direzione, mantenendo salda la coesione di questo formato”.
Il ministro ha poi partecipato a incontri bilaterali con gli omologhi intervenuti, per fare il punto sulle cooperazioni in corso e le strategie di collaborazione future.
“In particolare - ha sottolineato il responsabile del Viminale - con il collega tunisino abbiamo fatto il punto sulle iniziative in corso per l’arrivo regolare di lavoratori in Italia. Già nel 2024 abbiamo superato il numero di 4000 quote riservate in base allo specifico accordo di cooperazione, con quasi 2000 ulteriori quote ordinarie che stanno consentendo l'inserimento lavorativo dei cittadini tunisini. Si è convenuto di accrescere il numero complessivo degli ingressi regolari anche per il 2025 e di rafforzare i progetti comuni per la formazione e l'ingresso nel mondo del lavoro nel nostro Paese. Queste iniziative servono a tutelare le persone dalla rete criminale che traffica in esseri umani”. (aise)