Trump e Melania in Texas, tra la devastazione e il dolore - di Gabriella Ferrero

KERR COUNTY\ aise\ - In un silenzio rotto solo dal suono degli elicotteri di soccorso e dal pianto sommesso di chi ancora spera in un miracolo, il presidente Donald Trump e la First Lady Melania sono giunti ieri nella contea di Kerr, epicentro dell’alluvione che ha travolto il cuore del Texas e lasciato dietro di sé un bilancio provvisorio di almeno 121 vittime e decine di dispersi. Una visita tanto simbolica quanto necessaria, a quasi una settimana da un disastro che ha colto impreparate autorità e comunità locali e che continua a sollevare interrogativi su quanto poteva – o doveva – essere fatto.
“Quello che è successo è qualcosa di orribile, difficile anche solo da immaginare”, ha dichiarato Trump durante una conferenza stampa tenutasi a Kerrville, dopo aver incontrato alcune delle famiglie colpite. “Abbiamo parlato con genitori che hanno perso i loro bambini. Non esistono parole sufficienti per consolarli. Ma il popolo americano è con loro, e non li lasceremo soli”. L’ondata di piena che ha travolto la zona – generata in meno di un’ora da piogge torrenziali che hanno innalzato di quasi sette metri il livello del fiume Guadalupe – ha colpito duramente anche il Camp Mystic, un campo estivo cristiano per ragazze. Almeno 27 delle giovani vittime si trovavano proprio lì. Al momento, dieci bambine risultano ancora disperse, e oltre 400 soccorritori, coadiuvati da droni, elicotteri e squadre cinofile, stanno lavorando giorno e notte nella speranza di trovarle vive.
Trump ha elogiato il coraggio e la determinazione degli operatori impegnati nei soccorsi, citando in particolare Scott Ruskan, giovane soccorritore della Guardia Costiera che ha salvato personalmente 165 persone nella zona del campo. “È un eroe. Uno di quelli veri”, ha detto il presidente, stringendogli la mano davanti alle telecamere. Le parole del presidente sono giunte in un momento delicato, in cui crescono le polemiche sulla tempestività delle allerte e sull’efficienza dei sistemi di risposta. Nonostante l’allarme alluvione fosse stato emesso nelle ore precedenti al disastro, molti si chiedono perché i campi estivi non siano stati evacuati. “Non abbiamo un sistema di allerta”, ha ammesso con franchezza il giudice della contea di Kerr, Rob Kelly, alimentando ulteriori polemiche. Altri funzionari, come il vicegovernatore Dan Patrick, hanno parlato di “imprevedibilità” della tempesta. A questi dubbi si somma la controversia sui tagli federali ai programmi di emergenza e all’agenzia FEMA. Alla domanda se intenda ancora ridimensionare tali strumenti, Trump ha risposto con fermezza: “Questo non è il momento di discutere di budget. È il momento di stare vicini alle famiglie e di fare tutto il possibile per sostenerle”. Durante il suo intervento, Trump ha proclamato ufficialmente lo stato di disastro per la contea di Kerr e ha assicurato che il supporto federale continuerà: “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità texane. Continueremo a essere presenti, a inviare aiuti e uomini. Questo Paese non dimentica”. Al suo fianco, la First Lady Melania ha parlato con i soccorritori e ha offerto parole di conforto a chi, tra lacrime e disperazione, cerca ancora risposte. “Oggi abbiamo incontrato famiglie incredibili – ha detto il presidente – e ognuno di noi dovrebbe trovare ispirazione nella loro forza. Questa tragedia ci spezza il cuore, ma ci unisce nel dolore e nella speranza”.
I messaggi di cordoglio per la tragedia sono arrivati subito da parte del nostro Governo, esprimendo vicinaza agli Stati Uniti; anche il messaggio del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che ha espresso al presidente Trump e al popolo americano la “profonda vicinanza” dell’Italia, ricordando in particolare le giovani vittime del campo estivo. “Il nostro pensiero – ha scritto Mattarella – va alle famiglie delle vittime e di quanti attendono di conoscere il destino dei loro cari”. Risuona con forza anche nel contesto italiano, dove i cambiamenti climatici sono una minaccia e tangibile: l'Italia, infatti, fa i conti ormai ogni anno con un numero crescente di eventi meteorologici estremi. Emblematico è il caso di Bardonecchia, in Piemonte, dove il fiume Frejus è esondato per la seconda volta in appena due anni, causando la morte di un uomo di 70 anni, danni e paura. L’Italia è oggi più vulnerabile e deve affrontare un problema che non è solo ambientale, ma una questione profondamente politica e sociale.
Nel frattempo, le autorità hanno innalzato il livello di allerta per altre zone del Texas centrale, temendo nuove esondazioni nelle prossime 48 ore. Si teme che il bilancio delle vittime possa aggravarsi. “Non ho mai visto nulla di simile”, ha concluso Trump prima di lasciare il Texas. “È come un’onda immensa, qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere. Ma continueremo a lottare insieme. E a ricordare ogni singola vita spezzata da questa tragedia”. (gabriella ferrero\aise)